sabato 15 febbraio 2014

15 febbraio 2014 - In diretta da San Biagio: il primo canto di fringuello


Per il sottoscritto è da tempo il confine, acustico ma non solo, tra inverno e primavera. Alcune note classiche, - tra boschi, prati e giardini - che si fanno linea di demarcazione ciclica tra un prima e un dopo. E' il primo canto del fringuello. Passata la stagione primaverile, ovvero il periodo della riproduzione, la specie limitala sua attività canora ai richiami. L'emissione del canto - molto più elaborato rispetto alle brevi note del richiamo - avviene a ridosso e durante la fase riproduttiva.

Ogni anno, l'attesa: in quale giorno il nostro partirà con il primo canto? Che, per tradizione, considero, come detto sopra, il segno della fine dell'inverno.
Solitamente, il tutto avviene nella prima decade di febbraio. Al momento però avevo annotato mentalmente solo dei tentativi: in settimana, il 12 febbraio, dapprima al confine tra Carate e Albiate, sulla Monza-Carate, successivamente in zona via del Ciocchino a Mariano Comense. Ma si trattava, appunto, di tentativi di canto. 
In diretta, o quasi, eccolo, qui in San Biagio, a Monza, fuori dalla finestra di casa. Le prime emissioni canore degne di questo nome. Le sto registrando con il mio apparecchio da qualche minuto, tra le 9.00 e le 9.15. Dapprima, qualche tentativo ancora non completo: a mancare, in genere, le due note classiche di chiusura. Poi, eccolo: il canto completo. La fine dell'inverno. Con tutto il rispetto per una stagione, quella iemale, sempre bellissima e affascinante. Ma queste, ma sa diss, sono altre storie....

A breve qualche registrazione, dal davanzale di casa.

Matteo Barattieri

lunedì 10 febbraio 2014

9 febbraio 2014 – E il Parco disse 103 anzi 99



Foto: Mario Cerchiai

La recente osservazione di merlo acquaiolo aveva portato a 102 il numero delle specie di uccelli osservate nel Parco. O a 98, se escludiamo i cosiddetti aufughi. Questo termine si riferisce a quelle specie di origine domestica che frequentano il nostro territorio in condizioni semiselvatiche o semidomestiche. Le liste ufficiali delle specie italiane, redatte dagli esperti del settore, non le considerano come appartenenti alla nostra avifauna; a loro viene appunto riservato un capitolo a parte. Sulla colonna di sinistra trovate il lavoro presentato al Convegno italiano di Ornitologia del settembre 2013, “25 anni di ornitologia al Parco di Monza", nel quale è stato fatto un bilancio sulle specie censite nell’ultimo quarto di secolo nel nostro Parco.
La lista presentata si fermava a 97 specie, 101 se consideriamo anche gli aufughi (ovvero i semidomestici). Il merlo acquaiolo recentemente segnalato porta il numero a 98 (o 102, vedi sopra). Insomma, uno non fa in tempo a organizzare un quadro definitivo che arrivano nuovi aggiornamenti. Da Parco 2.0 – mutuando espressioni dal campo degli informatici – passiamo a Parco 2.1, o giù di lì.

Mica finita. Rovistando nel suo archivio, Mario Cerchiai – bravo e appassionato fotografo – trova la foto di un’anatra, scattata nel nostro Parco. Ibrido di germano reale? O volpoca? Beta innocenza, è proprio una volpoca, per la precisione una femmina, dal momento che non ha la protuberanza alla base del becco. Specie non così comune dalle nostre parti, tra Brianza e Lario. Anzi, come recitano le bibbie dell’ornitologia italiana, si parla di poco più di 200 coppie presenti nel nostro paese, in buona parte concentrate nell’Alto Adriatico. La specie è in leggera espansione, negli ultimi anni: anche nelle nostre lande, aumentano le segnalazioni.

Detto del peccato e del peccatore – i complimenti e i ringraziamenti a Mario non glieli leva nessuno – occorre dare  alla vicenda corretta collocazione temporale. La foto è del maggio 2011. Il luogo è, va da sé o quasi, il vecchio Lambro.

Per il Parco fanno 99 specie (o 103 se contiamo anche gli aufughi). Mica male…


Matteo Barattieri