venerdì 24 dicembre 2021

Un sostegno contro il bracconaggio: progetto Batumi, Mar Nero

 Un sostegno contro il bracconaggio: progetto Batumi, Mar Nero

Un messaggio da Andrea Corso
Cari amici, il monitoraggio scientifico e le azioni di educazione contro il bracconaggio che vanno avanti da 13 anni a Batumi, Mar Nero, hanno bisogno del vostro aiuto !! Io amo quel posto, faccio parte del team in quanto referente scientifico per le identificazioni (il Raptor's ID Guru ðŸ˜‰ ma vi chiedo di poter donare qualcosa per aiutare adesso il progetto ad andare avanti!! Io spero di poter andare con un bel gruppo a Batumi durante uno dei miei viaggi in Georgia in autunno 2022, li cercherò direttamente di dare un bel supporto oltre quello diretto di oggi. Vi chiedo dunque di farvi un bellissimo regalo di Natale donando qualcosa che aiuti il BRC e i loro progetti. FATELO, e fatelo adesso. MILLE GRAZIE



23 dicembre 2021: Fuori porta, a Fino Mornasco

 
Non di rado, convergono, nello spazio e nel tempo, più situazioni.
Fino Mornasco: lì sto svolgendo un progetto che riguarda il territorio e che coinvolge la scuola media locale. Tra le zone coperte, il settore vicino al cimitero: superfici agricole si affiancano a particelle forestali. Scenari interessanti, che vanno ad intersecare un altro progetto, che ha per obbiettivo analizzare aree agricole a mosaico - ovvero con una struttura articolata, con più tipologie di colture e di ambienti - e che si svolge su più province, le nostre province: Varese, Como, Lecco e Monza e Brianza. A coordinare il bravo Fabio Saporetti. 

E l'area di Fino Mornasco scelta come ambito di studio per gli alunni ha proprio delle caratteristiche che piacerebbero al citato Fabio: vi si alternano campi a granturco, prati stabili, orti, un piccolo frutteto, qualche siepe, dei boschi e anche dei rivi. 

Quelle che seguono sono alcune istantanee scattate il 7 dicembre scorso. La qualità è quella che è, abbiate pazienza.


Stoppie e un prato stabile.



Un incolto con un orto a riposo sullo sfondo e un prato stabile.




Un campo seminato e, sulla destra, un piccolo frutteto.


Pietre, molto probabilmente a segnare un confine tra proprietà.




Una stradina.



Siepi.


Boschi.

Complessivamente, l'area presenta alcune problematiche di tipo ecologico: non mancano le specie esotiche invasive e dannose, molti alberi non sono in buone condizioni. 
Ma il sito ha il suo fascino.

Ieri, 23 dicembre 2021, un salto per impegni in quel di Fino Mornasco. Ne approfitto: stivali e binocolo. Con il proposito di percorrere anche quelle zone che fino al giorno prima avevo visto solo sulle mappe.
Presenze invernali gradite tra siepi e campi: un bellissimo maschio di zigolo muciatto e una passera scopaiola. Gruppetti di fringuelli e uno stormo (circa  20) di colombacci a far da contorno. E specie boschive, anche la cincia bigia.

Tornando, una puntata alla Pazzea, vecchia e storica Cascina. Poco lontano dalla Pazzea, alcune peppole, con un maschio in bell'abito.

D'inverno, a Fino Mornascco.

Qui sotto, una ortofoto dell'area.


Matteo Barattieri


Cornacchie che passione, nelle foto di Mario Maino

 Un paio di istantanee (con suo commento) di Mario Maino. Tema: le nostre cornacchie. E c'è anche una interessante osservazione. Un grazie al nostro fotografo.

20/12/21 - Villa Reale - Cornacchia vs. Taccola
Anche in questo caso "ubi maior minor cessat" e la Taccola che pensava di poter rimanere in zona laghetto per individuare eventuali alimenti, ha dovuto desistere perché le cornacchie non gli davano tregua.


20/12/21 - Villa Reale - Cornacchia Grigia
Vuoi vedere che la sua membrana oculare "nittita" in modo diverso rispetto ad altre specie ? ovvero in orizzontale piuttosto che verticale ??





Il Cervo e zio Vujadin

 La citazione è, ovviamente, un falso (apocrifa, per dirla in termini tecnici). Ma, chissà, magari zio Vujadin avrebbe commentato più o meno così la situazione.

Per i non addetti ai lavori, Boskov fu grande giocatore prima e poi grande allenatore di pallone. Famose le sue memorabili uscite, come quella su Gullit che è "come cervo che esce di foresta".



Matteo Barattieri




sabato 18 dicembre 2021

Storia di un airone (seconda parte) testo e foto di Mario Maino

 Mario Maino ci fornisce altri dettagli sull'airone soccorso questa settimana.
Ecco il suo testo e le sue foto.

16/12/21 - Villa Reale - Laghetto piccolo.
Un ricordo dell' Airone che ci ha lasciato, nelle sue ultime ore di vita.
Ore 11,30 mi dirigo verso il laghetto sotto la cascatella e noto l' Airone. Mi aspetto che da un momento all' altro spicca il volo perché infastidito dalla mia presenza, ma non è così, fa solo qualche lento passo verso l' alto. Scatto qualche foto a debita distanza e me ne vado.
Ore 11,45 mi telefona Matteo Barattieri per dirmi che c'è un Airone ferito al laghetto, sono già stati avvisati alcuni enti di soccorso preposti, ma è meglio recarsi sul posto, potrebbe esserci qualche cane non al guinzaglio che lo può attaccare.
Ore 11,53 ritorno al laghetto, dove trovo altre persone insospettite dallo strano comportamento. L' Airone, osservato da più parti, probabilmente in forma di difesa si ripiega su se stesso, poi arriveranno i soccorritori. Si saprà poi che non era ferito, come spiegato in altro post da Matteo.









Rari nantes ai rastrelli: una mattinata pro ippocastani e un ricordo di una grande sciacquapiatti

FOTO DI MARIO MAINO

 "Devo dirti una cosa", esordisce la Mariagrazia Fragiacomo. Correva la seconda metà dei '90. Ci ha lasciati qualche anno fa la Mariagrazia, grande e mai a sufficienza rimpianta attivista a tutto tondo. La trovavi darsi da fare in tanti contesti, dai diritti dei più deboli alla pace nel mondo. E, va da sé, per il nostro Parco, al quale ha dedicato una parte importante della sua bellissima esistenza, tanto da esserne (come lo scrivente) fondatrice ed inossidabile, appunto, attivista.
Il tono con il quale mi si rivolse la nostra - della cui amicizia durata decenni vado orgoglioso - non era dei più beneaguranti. "ahi...emergenza in vista", penso in un amen.


La Mariagrazia aveva notato che le foglie degli ippocastani del Parco erano con buona probabilità affette da una patologia. La nostra sciacquapiatti - così amava autodefinirsi, con una umiltà che spesso accompagna quelli che grandi lo sono per davvero - era sempre ben documentata. 

Cameraria ohridella: questa la diagnosi finale, cui arrivammo per merito della summenzionata, usando tanto di stereomicroscopio messo a disposizione dal sottoscritto. All'oculare, i bruchi della farfallina si vedevano molto bene. La Cameraria è di provenienza balcanica - ohridella viene dal Lago Ohrid, appunto - e proprio in quel periodo si stava diffondendo, per mano involontaria dell'uomo, anche verso nord, fino ad arrivare, oltre che nell'area padana, anche in Baviera. 
Attacca le foglie dell'ippocastano, nelle quali depone le uova. Il bruco, una volta uscito, mangia il tessuto della foglia. Risultato: le foglie si seccano molto prima del tempo, in piena estate. Ne consegue un danno per la pianta, danno soprattutto estetico.

Al Ponte dei Bertoli, oggi 18 dicembre 2021, arriviamo più o meno tutti puntuali. Il Mario Maino ha già dispiegato gli attrezzi, recuperati con qualche acrobazia e grazie ad una preziosa rete in settimana. Rastrelli e affini, appoggiati in corrispondenza della balaustra del Ponte.

Come scoprì la sciacquapiatti, raccogliere in inverno le foglie di ippocastano è buona misura per contenere il parassita: la femmina, odiata dai giardinieri, sverna proprio in mezzo al fogliame a terra. Si era attivata a tutto tondo, la sciacquapiatti, fino a contattare un centro specializzato in fitopatologie, con sede a Trieste. Lì, la Mariagrazia giocava in casa, da triestina attaccatissima all'alabarda.

Si riempiono i primi sacchi. "...raccolgono le foglie perchè attirano dei parassiti...", a parlare è una signora rivolta alla compagna di escursione anzi di nordic walking, le due di passaggio in quel dei Bertoli. Imprecisa dal punto di vista strettamente scientifico, la signora, ma le sue parole musica per le nostre orecchie: nel bailamme di informazioni che permeano il globo, c'è anche spazio per voci del capitolo Natura.


Non è la prima volta per noi del Comitato Parco: già nel passato - lustri fa - avevamo dato vita a questa raccolta. 
Dovremmo dar fuoco al materiale raccolto, neanche pensabile. Ci viene in aiuto il letamaio della vicina azienda Colosio. 


Il deposito di materiale della Cascina viene abbellito, sorta di festone sui generis, dalla massa tirata su a colpi di rastrello. Oltre alle foglie di ippocastano, finiscono dentro anche quelle di altre essenze. Impensabile, ovvio, fare una selezione. Avremmo dovuto svolgere questa iniziativa qualche settimana fa, per poter effettuare la raccolta in modo più proficuo: le foglie di ippocastano sono state coperte da quelle, più spesse, dei platani. Ma ci sono stati ritardi dovuti alla trafila che dobbiamo seguire col Consorzio. Consorzio che va ringraziato per la collaborazione.

L'area coperta non è vasta ma siamo pur sempre in una dozzina. Rari nantes, appunto, ma molto motivati. Il clangore dei rastrelli e i passi sul ghiaccio fan da colonna sonora, in questa parte del Parco. Altre zone ospitano ippocastani: sarà per future occasioni, mentre i viaggi coi sacchi procedono senza soluzione di continuità. 

Riporto uno degli attrezzi alla Cascina San Fedele. Proprio lì fuori, troneggiano, come sappiamo, un po' di alberi di ippocastano. Ne guardo la chioma, con il tipico profilo a onda dei rami. Verrebbe voglia di dar di rastrello. Da lassù, sicuro, la sciacquapiatti guarda compiaciuta.

Matteo Barattieri

Storia di un airone

 Giovedì 16 dicembre 2021, arriva la comunicazione, da Grazia Maria Clerici, sul gruppo Facebook Parco di Monza per sempre:
""""""
Ore 9 16/12/2021 - Segnalo airone con ala spezzata nella roggia sotto il laghetto dove iniziano le roccette. Qualcuno competente può intervenire?
""""
La foto è della stessa Clerici.



Si mobilitano in più persone, tra i Park Angels in particolare. 
L'esemplare viene portato rapidamente a Vanzago, al Centro Recupero Animali Selvatici. Non appare in buone condizioni. In realtà, non ha una ala spezzata, e non sembra affetto da patologie o aver subito infortuni. Qualcuno dichiara che era già in zona dal giorno prima.
Ci lascerà il giorno dopo, il 17 dicembre. Probabilmente, era giunto alla fine del suo cammino.

Matteo Barattieri
 

giovedì 16 dicembre 2021

Avventure da attivisti: indovina chi viene a rastrellare

 
Qualche ora fa, siamo stati, il sottoscritto e Mario Maino, a recuperare alcuni rastrelli per la raccolta foglie di ippocastano, prevista per sabato mattina.
I rastrelli erano alla Cascina Frutteto, fornitici dal gruppo sportivo Events - grazie! -.
Uno dei rastrelli non sarà utilizzabile. Danneggiato? Uno scherzo ovvero un bidone del citato gruppo sportivo? Nossignori: Events è ente serio. In realtà, vedi foto, sull'attrezzo erano anzi sono presenti due ooteche (contenitori di uova) di mantide religiosa. Passeranno l'inverno. Ovviamente, strumento rimesso al suo posto. In attesa del, si spera, lieto evento.
Un grazie anche a Il Salto, altro gruppo (base a San Fedele) che ha fornito a sua volta attrezzi.



Matteo Barattieri

Le ortofoto del territorio lombardo: alcune istruzioni

Questo è anche un blog di servizio. Pubblichiamo quindi una serie di testi ad illustrare e spiegare applicazioni, programmi e altre risorse in ambiti quali la cartografia, l'elaborazione di dati, la bioacustica. Sperando siano graditi e, soprattutto, utili.
NB. Si fa riferimento spesso a Fino Mornasco: in questo periodo sto lavorando su questa zona.
 
 Ortofoto

Le ortofoto costituiscono una risorsa di grande utilità. L’ortofoto è una foto aerea sottoposta ad alcune correzioni di tipo geometrico, necessarie in quanto – come sappiamo – la superficie terrestre non è piatta; non solo: esiste anche una distorsione legata alle caratteristiche dell’obbiettivo fotografico. Grazie a queste correzioni, l’ortofoto può essere utilizzata esattamente come una carta geografica.
Il Geoportale della Lombardia fornisce le ortofoto del territorio.

Per usufruire del servizio, la procedura è la seguente.

Torniamo sulla pagina iniziale del portale cartografico della nostra regione: 
Una volta aperta, come abbiamo visto, la pagina appare con questo aspetto:


 


I pallini su sfondo scuro, nella zona centrale della schermata, permettono di selezionare le varie sezioni del portale (come abbiamo visto prima). A noi, nella fattispecie, interessa il secondo pallino da sinistra che ci permette di selezionare la sezione ortofoto. Una volta selezionato, possiamo aprire la pagina, utilizzando il comando “Apri”.
Verremo a questo punto dirottati su una nuova finestra, qui sotto riportata:

 


Nel riquadro bianco in alto a sinistra, compare la scritta Fino Mornasco. L’utente – in questo caso, chi scrive – ha già selezionato la località di interesse (scrivendola nel riquadro bianco) e ha poi dato il comando alla piattaforma.

Come si nota, non appaiono i nomi dei comuni rappresentati. Se vogliamo vedere riportati i nomi dei comuni, dobbiamo utilizzare il menu “gestisci contenuto”, indicato dalla freccia nell’immagine sottostante. 

 



Apriamo il menu. Ci appare il servizio “inquadramento”. 
 


Lo selezioniamo. Sulla ortofoto, compaiono i nomi dei comuni. 
 


Sovrapporre questo strato, come si vede, disturba un poco. Possiamo comunque eliminarlo quando vogliamo: basta tornare al menu. Esiste anche un’altra possibilità: possiamo rendere più trasparente questo strato.  Per farlo, basta tornare sul menu e selezionare il sottomenu, agendo col cursore sui tre pallini visibili a destra. Come si vede (figura sottostante), possiamo aumentare o diminuire la trasparenza dello strato costituito dai nomi dei comuni. Il sistema presenta una trasparenza predefinita del 50%. 
 




Il geoportale ci offre anche un interessante servizio: possiamo mettere a confronto ortofoto scattate in diversi anni. 
La pagina da cui partire è questa: “evoluzione temporale delle ortofoto”  
 



Col cursore, schiacciamo il mappamondo evidenziato a destra.
Il geoportale ci manda su questa pagina:

 

Schiacciamo col cursore sulla goccia cerchiata in rosso.
Finalmente siamo sulla pagina che ci interessa.




Una occhiata ai comandi? Alcuni sono stati descritti in altra parte del blog, nei capitoli dedicati alle Carte Tecniche Regionali. 

Il menu “gestisci il contenuto” permette di scegliere varie edizioni delle ortofoto della nostra regione:

 


 

Non male: possiamo vedere tante annate.

Il comando che ci interessa è evidenziato nella immagine che troviamo qui sotto.

 


È il comando “confronto mappe”, qui sopra cerchiato in rosso. 
Possiamo scegliere di accoppiare due edizioni delle ortofoto, come vediamo:

 


Ecco un esempio, preso a caso scorrendo la piattaforma. L’area urbana a destra è cresciuta.


Muovendoci su una delle due ortofoto, si muove in contemporanea anche l’altra. La sovrapposizione tra le due parti è ottima.

Matteo Barattieri

mercoledì 15 dicembre 2021

Raccolta delle foglie di ippocastano: 18 dicembre 2021

 Raccolta delle foglie di ippocastano

**Appuntamento per sabato 18 dicembre, la mattina: ore 9.00 al Ponte dei Bertoli. **La mappa mostra il luogo dell'appuntamento, cerchiato in rosso: si raggiunge dalla porticina del Parco localizzata in corrispondenza di via Deledda (Villasanta).
La raccolta viene effettuata per contenere una infezione che attacca le piante di ippocastano. Le foglie raccolte saranno smaltite nel letamaio localizzato poco lontano.
Attrezzatura: guanti da lavoro, rastrello (se ne possedete uno, portatelo), scarpe adatte (ci sarà fango).
Green pass obbligatorio.
**Assicurazione a carico del Comitato Parco di Monza. **
L'attività durerà fino alle 12.00 circa.
**Per informazioni ed iscrizioni, scrivere a matteo.barattieri1@libero.it **








martedì 14 dicembre 2021

La Carta Tecnica Regionale (CTR): alcune istruzioni (parte seconda)

Questo è anche un blog di servizio. Pubblichiamo quindi una serie di testi ad illustrare e spiegare applicazioni, programmi e altre risorse in ambiti quali la cartografia, l'elaborazione di dati, la bioacustica. Sperando siano graditi e, soprattutto, utili.
NB. Si fa riferimento spesso a Fino Mornasco: in questo periodo sto lavorando su questa zona.
 
Ecco come appare una parte del territorio di Fino Mornasco:



 

Troveremo sicuramente degli errori. La CTR è ferma alla prima metà degli anni ’90, purtroppo. Le parti più aggiornate risalgono al 1994.

Vediamo qui di seguito come vengono rappresentati alcuni elementi geografici. 


 

Chiesa. Notare la grande croce e il perimetro dell’edificio che corrisponde all’effettivo perimetro che riscontriamo nella realtà.
La sezione presa dalla mappa mostra la Chiesa di Santo Stefano a Fino Mornasco.


Edifici: poligoni neri. Notare che il perimetro dei poligoni corrisponde esattamente al perimetro che ritroviamo nella realtà. Il Comune di Fino Mornasco è cerchiato in giallo; il cerchio verde evidenzia l’Ottagono. Il tratto rosso evidenzia invece la scuola media di Fino Mornasco.


Più croci racchiuse in un poligono: cimitero.




Strade e ferrovie. La freccia rossa indica un tratto di strada, uno dei tanti presenti su questa sezione della CTR. La freccia verde punta verso una linea nera (tratto grosso): è il tracciato della ferrovia. Siamo sempre a Fino Mornasco.

Le frecce rosse puntano verso alcuni edifici contraddistinti da barre in diagonale: si tratta di edifici industriali (fabbriche, officine, capannoni…).


I cerchi vuoti simboleggiano la presenza di un’area boschiva.
La freccia rossa indica il confine dell’area boschiva. La zona bianca collocata dall’altra parte della linea è, ovviamente, un settore a campi, prati… 



Fiumi e curve di livello, e strade sterrate. 
La linea continua (cerchiata di rosso) è usata per i corsi d’acqua. La freccia nera indica il verso della corrente. Il numero 300 (cerchiato in verde) accompagna una linea: si tratta di una isoipsa ovvero una linea che collega punti tutti alla stessa quota (in questo caso 300). Il cerchio giallo: una strada sterrata.


Cerchiati in rosso: alcuni tra i tanti dei tanti numeri che appaiono sulla CTR. 
Sono i punti quotati: indicano la quota sul livello del mare.
 


Un campo sportivo, non ci piove: cerchiato in rosso nella figura sottostante.



Linee tratteggiate: sono sempre da interpretare
Tratto cerchiato in viola: confine di una area boschiva.
Tratto cerchiato in verde: può essere un sentiero, un fossato, un rivo, una discontinuità tra due campi… Lo stesso potrebbe valere per il tratto cerchiato in giallo, che, comunque, ha tutta l’aria di una discontinuità tra due coltivi o simili. E lo stesso vale anche per i settori cerchiati in rosso, che però potrebbero anche essere, in parte, recinzioni.
Come si vede, bisogna lavorare di interpretazioni.
Va ricordato che le carte vengono realizzate partendo da foto da satellite.

Matteo Barattieri

domenica 12 dicembre 2021

Storni (più o meno) à gogo

 
Va be', confronto a raduni di storni che si osservano, esempio, sui cieli di Roma. Chi si contenta...

4 dicembre 2021. Scenario: i prati a nord di Cascina Frutteto, area un tempo tipicamente frequentata da svernanti e migratori.


La foto non è il massimo di suo; quello che si vede, tra l'altro, è un ingrandimento. Utile, in ogni caso, a favorire un conteggio. circa 170 esemplari. Sommati ad altri che giravano negli immediati paraggi fa: circa 200.
Qualche giorni dopo, l'11 dicembre, Massimo Rizzoli li fotografava a sua volta, con esito - va da sé - nettamente migliore.

Matteo Barattieri

Il momento dell'involo...

 Firmato Mario Maino: ormai un classico.

Alcune recenti istantanee del nostro fotografo.


1/12/21 - Cascina Mulini S.G. - Fringuello (M)
(involo da terra)




3/12/21 - Cascina Cernuschi - Cincia Bigia
(involo)