sabato 15 ottobre 2011

15 ottobre 2011 Il Parco nella rete Ornitho, un frosone nella rete


La piattaforma ORNITHO nasce nella Svizzera Francese, nel 2003; rimonta al 2007 il suo allargamento alla Confederazione e alla vicina Francia. Si tratta di una banca dati in cui inserire, debitamente collocati nello spazio e nel tempo, le osservazioni riguardanti gli uccelli del nostro territorio. Sì, perché dal 2009 ORNITHO ha anche una versione per l’Italia, che trovate qui

http://www.ornitho.it/index.php?m_id=1

Nel 2010 la piattaforma ha fatto partire un progetto per l’Atlante degli Uccelli Nidificanti in Italia; trovate sulla pagina di cui sopra maggiori dettagli. Il nostro paese è stato diviso in quadrati: la griglia ricavata serve ad individuare i punti in cui effettuare i rilievi; i quadrati di base hanno lato di 1 km (celle), a un livello gerarchico superiore ci sono quadrati di lato 10 km (particelle), che comprendono le celle. Ovviamente, non è pensabile coprire tutte le celle: per ogni particella ne sono state scelte alcune come prioritarie per l’atlante. Anche il Parco di Monza è finito in questa rete: un paio di celle compaiono al suo interno. Una è collocata nel settore tra Molini Asciutti e le Grazie Vecchie, l’altra nella zona della Porta di Vedano e del Mirabellino. E proprio da quest’ultima che durante la scorsa stagione riproduttiva è venuta una segnalazione molto molto interessante. 12 giugno 2011Andrea Galimberti e Cesare Rovelli registravano la presenza di un frosone, nel settore del Mirabellino. Dato molto significativo: forse nidifica nel Parco? La cosa andrà approfondita il prossimo anno.

L'immagine qui sotto ci mostra tutta la bellezza di questo spettacolare animale.

Foto: Gaetano Nava


Matteo Barattieri

14 ottobre 2011 Tutti pazzi per le gallinelle


Foto: Gaetano Nava

Lo spunto da un testo di Edo Melzi, che ogni tanto invia qualcosa per il blog. Scrive l’Edo:

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Metti una domenica pomeriggio d’inizio ottobre che sembra fine giugno o addirittura luglio. Metti il laghetto della Villa reale con le sponde affollate da un flusso incessante di persone. Sono circa le 15.30 e le acque sono animate da un numero imprecisato di germani reali e di tartarughe dalle considerevoli dimensioni; a pelo d’acqua nuotano pesci enormi e gli stessi cigni li osservano con una certa preoccupazione. Mi incuriosisce la presenza di due gallinelle d’acqua che nuotano disinvolte al centro del laghetto. Non mi risultava frequentassero quest’area. Poco dopo noto che uno di questi uccelli staziona su un isolotto al margine del laghetto stesso, all’incirca in prossimità del bar Torretta. La gallinella in questione è letteralmente circondata da un folto gruppo di tartarughe che si sono impossessate dell’isolotto.

Il parco riserva sempre sorprese.

Edo

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In realtà, da tempo le nostre adorabili gallinelle frequentano il Laghetto della Villa Reale tanto da finire inevitabilmente sui taccuini dei censimenti degli acquatici svernanti. I numeri sono bassi: gli effettivi registrati non arrivano a coprire le dita di una mano. Poco importa: è specie selvatica, ancorché molto adattabile all’umana presenza, e dunque meritevole della nostra attenzione. Non ha la nobile altezzosità del rapace, né le capacità canore di molti passeriformi. Non gode nemmeno di status di rarità, quarto di nobiltà che garantisce inevitabile e inossidabile attrattiva per fotografi e sbinocolatori. Ma è specie simpatica e affascinante, forse proprio per il suo umile porsi alla nostra attenzione. E non manca di particolarità interessanti. L’aspetto massiccio non tragga in inganno: la nostra è anche in grado di rimanere in equilibrio sulle canne di palude; quando è il caso, riesce anche a immergersi completamente e a concedersi nuotate subacquee.







Abita sempre le zone d’acqua, rimanendo in genere sulle rive, possibilmente nascosta nella vegetazione; non disdegna però di pasturare sui prati. Il nostro Edo lo sa bene, per un lungo periodo ha seguito le gallinelle che frequentano i prati della Cascina Molini di San Giorgio (il settore è a ridosso della sponda sinistra della Roggia Molinara); è uno dei fenomeni più classici: tracce (costanti nel tempo) di natura nel nostro Parco. Dal prato dei Molini di San Giorgio le gallinelle si spostano verso il vicino Lambro, e viceversa. Quando la neve ricopre il suolo, le impronte sono ben visibili. Ma queste sono storie invernali.

Un grazie a Edo per il materiale inviato, e alle gallinelle, di esistere.

Le foto di Gaetano Nava sono state scattate alla Vasca Volano di Agrate Brianza.

Matteo Barattieri