lunedì 17 dicembre 2018

1 dicembre 2018 Save Stevenson Park (Middletown, New Jersey)


Un piccolo salto nel tempo (un paio di settimane fa) e nello spazio: a Stevenson Park (Middletown, New Jersey). L'amministrazione locale vorrebbe riempire questo prezioso angolo verde con campi da calcio. Una mia recente trasferta a New York (29 novembre - 2 dicembre 2018) mi ha portato a trascorrere una giornata a Stevenson Park.

Direttamente da una pagina del mio diario (perdonate l'inglese). Spero piaccia.


How to be a Blondiest – part 5: Save Stevenson Park
Middletown, New Jersey December, 1st 2018
“Debbie Harry is supporting it”, I tell to a lady.
“It is in her backyard”, replies the lady. When I told her that a group is fighting against the project which could destroy Stevenson Park, she said “I have heard of it”.
Being a naturalist is a way of life, everywhere. My short Blondie tour to New York – “Point of view”, Chris and Debbie on the stage, presenting the last Chris’ book – gets some special and unexpected (to most people) tints and shades. Boots and binoculars: a real field trip. And a camera, even if I am not a photographer. 
Filling my notebook. Tracing my trail on my phone: I can’t do without it.



As shown by the map (Oruxmap is the app), my field trip in Stevenson Park starts from Firethorn Circle in Middletown (New Jersey). Keep in mind that it is a private area, you can’t get there by car. The road I am walking on – not on openstreetmap or on other online maps– is covered by worn asphalt. “This road has been traced to enable people to cross the area”, will point out a lady later.
The first part runs through a wood. Northern Red Oak and Eastern White Oak occur: the landscape is not so different from the one I am used to seeing in my own land. Oaks are widespread and important in the region I live. And we have Northern Red Oaks too. But this is an invasive species, a problem for our forests.






Some deadwood, some standing dead trees: so important for biodiversity. “What about the management of Stevenson Park? Do they leave some deadwood on the ground? If they do, it could be really great”, reads my notebook. Another tree species, the Black Locust: so invasive in my land, where it was imported more than 200 years ago.
“So, you know what Blondie are.”, says a gentleman. 
“I am here to check the area” – I told him – “The area Debbie Harry is struggling for”.

A large meadow on the right. That’s where the Committee is planning to build a part of the sport complex: many soccer fields. All the meadows will be covered by the complex, according to what some website report. Blue Jays on the trees: so nice sound to my ears. 
“I am a member of the group fighting against this project” explains a lady. She plays and teaches tennis. She likes sport so much – so does her son – but “we should protect this important green area”. 
“To date, the project has been stopped: Stevenson Park is safe.”, tells me the lady.




Meadows with high grass, woods, transition areas between woods and meadows: Stevenson Park shows an interesting mixture. 



“A good place for birdwatching, too”, I say to myself. A row of trees separates two meadows: they show portions covered by interesting high grass species. Birdwatching, yes, and a nice place to spend some hours in the open. A flock of Canada Geese fly over the Park. Walking by the shore of Shadow Lake: a magic farewell.

                                 

Have you ever been there, fans or – better said – Blondiests?

Matteo Barattieri



















domenica 18 novembre 2018

18 novembre 2018 il viaggio delle gru

In diretta dalla piattaforma Ornitho


Ecco i dati sulla migrazione delle gru degli ultimi giorni

https://www.ornitho.it/index.php?m_id=30214

















sabato 17 novembre 2018

17 novembre 2018 Gru in migrazione sul Parco


17 novembre 2018

In diretta dal Parco, o quasi.
2 gru in volo sopra i Giardini della Villa Reale questa mattina, ore 8.45 circa.
In volo verso ovest.
In questi giorni c'è un bel flusso di gru che sta attraversando un settore compreso tra Alto Lario e Sud Milano.

Matteo Barattieri

domenica 11 novembre 2018

11 novembre 2018 - PENNUTI COLORATI ED ESOTICI AL PARCO DI MONZA - parte terza ANATRA SPOSA


Anatra sposa – un gradito ritorno
12 ottobre 2018. Franco Leoni segnala la presenza di una coppia di anatra sposa sul Lambro nel nostro Parco. La segnalazione è di significato non trascurabile.




La specie mancava dal Parco da diversi anni.
L’anatra sposa – nome scientifico Aix sponsa – non viene considerata specie facente parte della fauna italiana. Gli esemplari visibili allo stato semiselvatico – quelli del Parco sono un esempio – sono individui usciti da qualche allevamento o liberati da qualcuno. L’anatra sposa ha il suo areale di distribuzione nel Nordamerica.
Per alcuni anni è stata censita nel Parco, in occasione dei conteggi IWC. La sigla indica il censimento degli uccelli acquatici svernanti effettuato ogni anno – nel mese di gennaio –, nelle zone umide a livello mondiale.
La tabella mostra i dati relativi al settore Parco di Monza – Giardini della Villa Reale, dal 2005 al 2018. Dati raccolti sempre a metà gennaio. “Come mai è sparita?”, si chiederà qualcuno. Ricordiamo che la specie non si riproduce allo stato selvatico o semiselvatico. Se muoiono degli individui, non hanno generazioni successive a rimpiazzarli.



Come detto altre volte, gli enti che si occupano di fauna raccomandano di tenere sempre sotto controllo queste specie di origine esotica. Possono sempre essere causa di impatti negativi per i nostri animali e per i nostri ecosistemi. Morale: ogni segnalazione è più che ben accetta.
Ancora grazie a Franco Leoni per la segnalazione.
E un grazie al bravo Edoardo Viganò, autore della foto.



giovedì 1 novembre 2018

1 novembre 2018 PENNUTI COLORATI ED ESOTICI AL PARCO DI MONZA - parte seconda


1 novembre 2018 PENNUTI COLORATI ED ESOTICI AL PARCO DI MONZA - parte seconda
ANATRA MANDARINA: i suoni

Una registrazione di anatre mandarine. Effettuata dal sottoscritto al Parco di Monza, in riva al Lambro. Data: 17 ottobre 2018.
Il primo richiamo è di una femmina: sembra un breve latrato.
Ad esso seguono 4 richiami di maschi: sono dei brevi scoppiettii.

La registrazione è qui:

La potete scaricare.
La figura mostra il sonogramma. Si vede la prima traccia (striscia più lunga), e si distinguono le 4 tracce (più corte) dei maschi.




Matteo Barattieri

20 ottobre 2018 Uscita al Parco: autunno


Qualche istantanea dall'uscita di sabato 20 ottobre.
Foto di Virginio Speziali. Dalla pagina fbook Sei di Monza se...


Matteo Barattieri

PENNUTI COLORATI ED ESOTICI AL PARCO DI MONZA - parte prima



PENNUTI COLORATI ED ESOTICI AL PARCO DI MONZA - parte prima
ANATRA MANDARINA



Qualcuno chiedeva lumi su anatre mandarine e affini.
Ho messo assieme qualche nota. Spero sia materiale gradito.
Apprezzata e inquadrata dagli obiettivi di fotografi più o meno improvvisati, l'anatra mandarina merita l'interesse anche da parte dei naturalisti. E costituisce, in parte, una sorta di esclusiva monzese.
La specie non è indigena. Venne introdotta in Europa nel XX secolo. La sua area di provenienza interessa Russia, Cina, Corea e Giappone. La popolazione europea più numerosa è nel Regno Unito. Nel nostro paese, viene, ormai da qualche anno. inserita dagli esperti tra le specie naturalizzate.
Non tutti sanno che quella monzese è una delle popolazioni più importanti sul suolo italico, per numero di individui. Non solo: il nostro Parco è una delle poche località italiane in cui la bella anatra nidifica.
Si stima, per il Parco, un quantitativo di 2-4 coppie (da conteggi effettuati, anche dal sottoscritto, nel 2003).
Durante l’inverno, i soggetti che abitano le nostre lande si concentrano al Laghetto della Villa Reale.
Durante la stagione riproduttiva, sembrano sparire – “dove vanno a finire?”, chiedono in tanti –: in realtà si disperdono per cercare siti adatti alla nidificazione, ovvero cavità negli alberi.

Durante l’inverno, le mandarine, come detto, si raccolgono nel Laghetto della Villa Reale, e sul Lambro nel nostro Parco. Occasione favorevole per censirle. Il grafico che ho riportato si riferisce ai conteggi effettuati (sempre dal sottoscritto) tra il 2005 e il 2018, sempre a gennaio.



Si nota un decremento progressivo degli effettivi: da 44 (2005) a 7 (2018). Quali le possibili cause?
Vari fattori:
- Pressione da parte di predatori, soprattutto a danno dei pulcini e dei giovani, con ovvie ricadute sul ricambio generazionale.
- Interventi forestali. Ipotesi da verificare: il taglio di alberi degli ultimi anni nei nostri boschi può aver pregiudicato la possibilità di trovare cavità libere dove deporre le uova. 
- Concorrenza di altre specie. Fattore strettamente connesso al precedente. Se diminuiscono i tronchi con cavità, specie più aggressive e forti – in primis un rapace forte come l’allocco – ne risentono meno.

La tabella mostra i dati lombardi, sempre relativi al mese di gennaio, nel periodo considerato (2005-2018). L’importanza della popolazione monzese viene confermata.




Due note finali.
E’ importante raccogliere e aggiornare i dati su questa specie. È pur sempre di provenienza esotica: come tale, potrebbe essere causa di impatti sulla nostra fauna. Per il momento, non si hanno situazioni problematiche legate alle mandarine. L’invito a fare e comunicare osservazioni sulla specie è automatico.
A completamento del quadro, un cenno alla letteratura scientifica: secondo alcuni autori gli esemplari apparsi
negli ultimi anni nella Pianura Padana occidentale sarebbero da mettere in relazione all’aumento della popolazione europea, soprattutto di quella svizzera.


(continua)

Matteo Barattieri

lunedì 30 aprile 2018

28 aprile 2018 Uscita notturna a civette e affini: il filmato di Virginio Speziali

28 aprile 2018 Uscita notturna a civette e affini: il filmato di Virginio Speziali

Ecco il filmato sull'uscita di sabato 28 aprile 2018.

Realizzato da Virginio Speziali.

Un bella serata. E un grazie a Virginio per l'ottimo lavoro.

Matteo Barattieri

mercoledì 25 aprile 2018

In cerca di picchi al Parco

Edoardo Melzi ritorna con un testo sulla visita effettuata lo scorso gennaio.
Tema: i picchi.

ALLA SCOPERTA DEI PICCHI

                                Visita guidata nel Parco in cerca dei mitici tambureggiatori

Metti una domenica mattina di fine gennaio nel Parco di Monza, fredda ma non troppo. Metti un’esperta e appassionata guida ornitologica. Metti un gruppo di partecipanti interessati e incuriositi. Domenica, 29 gennaio, visita guidata nel Parco di Monza per scoprire le varie specie di picchi che lo abitano. Matteo Barattieri fornisce ai partecipanti copia di una guida ornitologica con l’immagine di questi sorprendenti volatili. La passeggiata domenicale non delude: si transita dai giardini della Villa reale, sempre affascinanti con lo straordinario cannocchiale prospettico sul retro della stessa Villa, poi si passa nel Parco.
Matteo spiega che nel Parco vivono quattro specie di picchi: rosso maggiore, verde, rosso minore e torcicollo. I primi due sono piuttosto comuni, il terzo è raro, mentre il torcicollo non se la passa bene essendo specie migratoria. La nostra guida si è anche dotata di strumento per farci ascoltare i loro richiami. Riusciamo a sentire distintamente sia il rosso maggiore sia il verde anche se non si fanno vedere. Peraltro, in questa stagione, i picchi risultano assai attivi in quanto delimitano i rispettivi territori. Matteo ci spiega dove sono situati i punti di osservazione più favorevoli. C’è un’altra specie presente nel Parco che picchio non è: si chiama muratore, è uccellino molto grazioso e ha la strana abitudine di percorrere i tronchi a testa in giù. Nel parco è molto comune e alcuni di noi, muniti di binocolo riescono a vederlo. Si riescono ad ammirare anche le cinciarelle, simpatici uccellini dai bellissimi colori.
Le dimensioni dei nostri amici variano notevolmente: il rosso minore è grande come un passero, mentre il verde raggiunge i trenta centimetri. Il rosso maggiore sta nel mezzo essendo lungo circa ventitre centimetri. Il picchio verde, il cui richiamo è simile ad una risata, ha l’abitudine di posarsi sui prati per nutrirsi di formiche.
Trascorre in fretta la visita e rimane in tutti la convinzione che questi rigeneranti tuffi nella natura del Parco aiutino a vivere meglio … in attesa della prossima visita!


Edo Melzi


21 aprile 2018 E venne il giorno del Calandro al Parco


21 aprile 2018


Mario Cerchiai fotografa un calandro in zona autodromo.

Prima osservazione per il nostro Parco.

Ottimo lavoro, Mario!

Il calandro non è specie che si vede tutti i giorni dalle nostre parti.

Da noi, in provincia di Monza e Brianza si può osservare in migrazione, ma si tratta di situazioni accidentali e sporadiche.

Nidificante (regolarmente?) nella zona del Cornizzolo.

Il calandro frequenta ambienti aperti, assolati, aridi, con copertura erbacea rada e magra, e con qualche cespuglio e qualche masso.

Ancora complimenti a Mario.

Per tutti, l'invito a tenere gli occhi aperti.

Ecco le foto di Mario Cerchiai







Matteo Barattieri