giovedì 8 gennaio 2009

24 dicembre 2008 Visitatori invernali - La sorte del bosco bagnato

Un piccolo passo indietro...

NB
La foto del lucherino è di Edoardo Viganò di Villasanta. Edoardo è un grande fotografo naturalista: molte sue istantanee, come quella qui pubblicata, sono state scattate proprio al Parco.

Ci saranno? Non ci saranno? L’inverno porta al Parco alcuni visitatori ormai tradizionali. Tra questi, il lucherino.

(Foto: Edoardo Viganò)

Un’occhiata all’immagine ci permette di collocare immediatamente la specie nel gruppo dei fringuelli. Il lucherino è specie dell’Europa centrale e nord-orientale. In Lombardia occupa le aree montane. È d’inverno che fa capolino nelle nostre lande. I movimenti migratori e le presenze in qualità di svernante possono essere fluttuanti negli anni. Nel nostro Parco è invece molto regolare, per numero e per abitudini. Già le abitudini. Il lucherino è, nel periodo iemale, tipicamente legato alle piante di ontano, di cui gradisce le piccole pigne.
Nel Parco, il bellissimo fringillide ha invece imparato a gustarsi i frutti del liquidambar, pianta esotica di origine americana. Il Viale Pineta, nel tratto che parte dal Rondò dei Tulipiferi (altra essenza esotica), è bordato da sui due lati da un filare di liquidambar. Se vuoi trovare i lucherini devi andare da queste parti.
Puntuali, eccoli qui; “4-5”, recita il mio quaderno di campo. Sull’asfalto del Viale sono ben visibili le tracce della loro presenza e della loro attività.



Un frutto di liquidambar: evidenti i fori lasciati dai volatili (con i lucherini ci sono anche cardellini e fringuelli).

Su questa foglia di liquidambar si vedono dei frammenti di vegetali: il lavoro dei becchi fa cadere queste briciole. Si vede anche un escremento. Ovviamente raccolgo questo campione, feci comprese. I naturalisti sono spesso un po’ coprofili; e necrofili, va aggiunto. Ma queste sono altre storie.

E il bosco bagnato della settimana prima (18 dicembre 2008)? L’acqua è ormai rientrata nell’alveo della Molinara, e il bosco si sta asciugando.


Ecco la Molinara di nuovo al suo posto.


Il tratto che parte dal Lambro (vedi articolo relativo al 18 dicembre 2008) è ancora attivo, poi a poco a poco si svuoterà...
Su un sponda si vedono i depositi lasciati dalle acque.
Qui invece, una curiosa forma di erosione.

Da ultimo, chi è l’anima sensibile che ha costruito queste mangiatoie? Nel bosco che costeggia il Lambro a valle del Ponte dei Bertoli, sponda sinistra, ne ho contate tre.

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