Divaghiamo, divaghiamo… Per dirla con l’Edo Melzi, ricordiamo che il Lambro è il fiume che passa attraverso il Parco. Occuparsi di Lambro ha in ogni caso significato all’interno del blog. E a trattare del nostro fiume sono state diverse classi di Monza, impegnate in un progetto coordinato e finanziato dall’Ufficio Ecologia del Comune di Monza, e realizzato da Centro Ecostudi. Scenario delle uscite: l’Oasi Ambientale di Legambiente di Piazza Castello, a Monza. Il progetto didattico ha avuto proprio nell’uscita sul territorio il suo momento centrale; gli alunni hanno raccolto dati e osservazioni, successivamente ordinati e organizzati in relazioni che hanno toccato vari aspetti della piccola area protetta monzese, la cui nascita si deve ad un’idea di Atos Scandellari, presidente del circolo locale di Legambiente.
I testi che seguono sono stati redatti di alcune delle classi che hanno operato durante il presente anno scolastico. Le foto sono opera di alunni della 1°C della Secondaria di Primo Grado “Leonardo Da Vinci”.
Dove si trova
L’Oasi si trova in Piazza Castello a Monza, vicino al Binario 7 e alla Rinascente. Bisogna attraversare un parcheggio per accedere all’Oasi da un cancello. Normalmente è chiuso, in quel caso rivolgersi a Legambiente o a Matteo Barattieri (3494308028).
Descrizione
All’Oasi di Piazza Castello troviamo un luogo accogliente, con molta fauna e flora.
All’ingresso si intravede un ponticello che collega ad un’”isola”, circondata dal Lambro; sulla destra, sulla riva del fiume, c’era un tempo un mulino, del quale è rimasto solo l’edificio.
Più a monte, è presente una vecchia scalinata, sulla quale è incisa una data: 1739. Sono anche presenti altre incisioni, delle quali non si conosce il significato.
Il Lambretto e il Lambro formano una cascata. Qui l’acqua è inquinata; infatti ci sono pochi animali acquatici (invertebrati). Alle spalle si trova la ferrovia.
Sull’isola è stato costruito un capanno per le osservazioni ornitologiche: il luogo favorisce la sosta di volatili che approfittano dell’acqua per bere e fare il bagno.
Tanto tempo fa c’era una fabbrica tessile, che utilizzava l’acqua del Lambro.
Infine, dal Lambretto partiva un tempo un sistema di rogge, situato a ridosso della fabbrica. Più a sud, nella zona della Cascinazza un importante reticolo di canali e rogge, derivati dal Lambro, veniva utilizzato per scopi agricoli.
Attività e divieti
Per andare all’Oasi di Piazza Castello bisogna vestirsi in modo comodo; è consigliabile mettere scarpe da ginnastica. Volendo attraversare il Lambro bisogna usare degli stivali o portare un cambio, perché si rischia di bagnarsi.
Per l’organizzazione dell’escursione è necessario portare: una macchina fotografica, un barattolino di plastica con cui osservare gli animali, e, infine, una mappa.
Entrando nell’Oasi si può percorrere un ponte che permette di arrivare all’isola; esplorandola si possono trovare cosa molto interessanti come la cascata che si è formata grazie alla confluenza del Lambro con il Lambretto. Spostando lo sguardo possiamo vedere un manufatto a forma di scalinata; oltre al Lambro troviamo una roggia abbandonata.
Animali e piante
Nel Lambro o vicino al fiume ci sono molte specie animali.
Chironomidi. Sono insetti che somigliano alle zanzare. Le loro larve somigliano a dei veri e vivono nelle acque dei fiumi; la grande quantità di emoglobina permette loro di respirare.
Sanguisughe. Le sanguisughe hanno la capacità di cambiare facilmente la forma del loro corpo gonfiandosi quando sono piene. Passano molto tempo sotto rocce e sassi VERIFICA. Si nutrono di sangue o di piccoli animali.
Tricotteri. I tricotteri somigliano a delle farfalle solo che hanno un paio di ali in più. Vivono vicino alle zone d’acqua, mentre le larve compiono il loro sviluppo in condizioni subacquee all’interno di conchiglie costruite con rametti e altro materiale, che servono a proteggersi da pesci o altri predatori.
Lombrichi. I lombrichi hanno un corpo cilindrico rivestito da una pellicola. Vivono sottoterra e si nutrono di resti vegetali. Così come le sanguisughe, appartengono alla famiglia degli anellidi.
Piante. All’Oasi di Piazza Castello si possono trovare diversi tipi di alberi tra cui:
- Salici. Sono tra le specie più importanti che crescono lungo i corsi d’acqua.
- Pioppi. Tra le piante più tipiche del paesaggi lombardo.
- Ontani. Piante tipiche delle zone umide; hanno forma conica.
- Bambù. Piante a forma cilindrica, molto strette e lunghe.
Una fabbrica dismessa su sponda sinistra del Lambro.
Il ponte pedonale all'ingresso dell'Oasi.
La 1°B della Secondaria di Primo Grado "Leonardo da Vinci" di Monza
Perché è stata creata l’Oasi e a chi è stata affidata
L’Oasi è stata creata dal circolo locale di Legambiente, per proteggere un angolo di Monza: territorio, flora e fauna. L’associazione la gestisce. L’Oasi è nata nel 2005.
Le sanguisughe
Le sanguisughe sono degli invertebrati, fanno parte degli anellidi. Sono costituite da tanti anelli; si muovono accorciandosi e allungandosi. Hanno due ventose; nell’estremità più sottile si trovala bocca. Presentano una cuticola, ovvero una pelle elastica e robusta che serve a respirare. Si trovano in luoghi umidi e sotto le rocce. Sono carnivore, si nutrono di sangue e piccoli insetti.
Sono provviste di: tubo digerente, apparato respiratorio, un vaso e un cuore primitivo, sistema nervoso, sistema escretore (formato da tanti tubicini), sistema muscolare (formato da fibre), apparato respiratorio, apparato riproduttivo (riproduzione per via sessuata).
Piante
All’Oasi abbiamo visto varietà di piante. Tra queste, l’ontano, tipico delle zone umide. Ne esistono varie specie; tutte hanno in comune: frutti (piccole pigne verdi), amenti maschili (allungati) e femminili (più piccoli e ovali). I salici sono tra gli alberi più importanti delle zone d’acqua; crescono lungo le rive dei fiumi e dei laghi. I pioppi sono tipici alberi della pianura padana; hanno fiori penduli. I frutti liberano semi lanuginosi. Vengono piantati in filari.
Esaminiamo le acque
Il pH
Mettiamo 10 ml di acqua in una provetta. Mettiamo poi 5 gocce di reagente. Tappiamo la provetta e agitiamo. Quando il liquido ha raggiunto una colorazione uniforme, si confronta con la scala cromatica.
Il risultato per l’acqua del Lambro è stato 7.2 (acqua quasi neutra)
Per l’acqua della Roggia della Villa Reale: 8.0 (basica)
Acqua del Lambretto: 8.4 (acqua basica)
Il KH
Mettiamo 5 ml nella provetta. Aggiungiamo 1 goccia di reagente, tappiamo e agitiamo. Continuiamo così, aggiungendo una goccia alla volta, finché l’acqua non diventa gialla. Dividiamo il numero di gocce per 2, e otteniamo così il KH.
Risultato per l’acqua del Lambro: 12.
Acqua della Roggia della Villa Reale: 9.
Acqua del Lambretto: 11.
La mappa realizzata dalla 1°B.
Il paesaggio
In questa gita abbiamo visto:
Diramazione del Lambro: Lambretto
Pozze ghiacciate
Ponte
Canne di bambù
Pezzi di legno
Ferrovia
Scalinata con data incisa (1739)
Capanno
Diversi tipi di alberi
Ghiaccio
Fabbrica
Mulino
Case vecchie
Sanguisughe
Massi
Cascata. A valle della ferrovia c’è una cascata artificiale; ha un piccolo dislivello, ed è artificiale: le sponde sono in cemento.
Animali trovati nel Lambro
Sanguisughe. Sono molto simili a dei vermi e sono di colore marrone. Hanno delle ventose davanti e dietro che utilizzano per muoversi. Una delle due ventose è in corrispondenza della bocca e aiuta a succhiare il sangue. Le abbiamo cercate all’Oasi. Per trovarle, abbiamo dovuto alzare dei sassi immersi nell’acqua. Abbiamo provato a metterle in barattoli, prendendole con le mani. Io e i miei compagni le abbiamo portate a casa nostra, anche se dopo un po’ alcuni le hanno liberate di nuovo. Un mio amico ne ha 3 e ,e sta tenendo sotto osservazione per capire i loro comportamenti.
Pesci. Una pozza si era ghiacciata e sotto la lastra di ghiaccio abbiamo intravisto pesci di varie specie: pesci rossi, barbi….
Ci sono poi altri animali. I chironomidi: si tratta di insetti molto simili alle zanzare, dalle quali si differenziano per la presenza di un torace gibboso e, nel maschio, di antenne poiumate. I tricotteri presentano somiglianze con le farfalle, dalle quali si differenziano per le ali, presenti in 2 paia, porive di scaglie e per l’assenza della spirotromba (un lungo tubo arrotolato).
Elementi antropici
All’interno dell’Oasi ci sono elementi antropici, quali: la scalinat,a fatta in materiale resistente, sulla quale è incisa una data: 1739.
La scalinata veniva usata come sbarramento per regolare il flusso delle acque.
Altro elemento è il ponte, costruito in materiale resistente, utilizzato per passare da una sponda all’altra. Un altro ponte è invece riservato alla ferrovia.
In questa zona passava il vecchio confine di Monza, di cui sembra siano tracce alcune strutture un mattoni.
Le attività
Esplorazione dell’Oasi, fotografare, cercare le opere antropiche, cercare animali, analizzare campioni di acqua, osservare l’ambiente, raccogliere dati.
Siamo partiti da scuola alle 8.00, siamo arrivati davanti all’Oasi verso le 8.30 e ci siamo cambiati le scarpe. Siamo entrati e ci hanno diviso in gruppi per svolgere le attività: cercare gli animali, cercare elementi antropici, fare la piantina dell’Oasi. Per cercare gli animali, bisogna entrare in acqua e alzare i sassi: così si possono trovare le sanguisughe. Però ci abbiamo messo un po’. Abbiamo trovato una data incisa: 1739.
Noi ci poniamo molte domande:
1) Perché nel Lambro ci sono pochi pesci?
2) Cosa rappresenta l’associazione Legambiente?
3) Perché nel fiume ci sono le sanguisughe e non i coccodrilli?
La cascata artificiale a valle della confluenza Lambro - Lambretto
La traversa di epoca austriaca.
La classe 5°B della Primaria "Tacoli" di Monza
Cronaca: visita all’Oasi lungo il Lambro
Chi? Gli alunni della classe 5°B della Scuola Tacoli.
Quando? Venerdì 27 gennaio 2012.
Dove? All’Oasi di Piazza Castello lungo il Lambro.
Che cosa? Progetto di Educazione Ambientale – Acque a Monza: un percorso di ecologia alla scoperta del nostro territorio.
Perché? Per conoscere una zona della nostra città non accessibile a tutti.
Noi alunni della classe 5°B della Scuola Tacoli siamo andati, venerdì 27 gennaio 2012, a visitare l’Oasi di Piazza Castello lungo il Lambro.
Le nostre insegnanti hanno aderito ad un progetto di Educazione Ambientale (Acque a Monza: un percorso di ecologia alla scoperta del nostro territorio. Siamo andati così a conoscere una zona della nostra città non accessibile a tutti. Il terreno in questa zona è costituito da materiali di origine alluvionale, depositati nel tempo dal fiume.
Nel 1739 (la data è indicata su uno dei gradoni) gli Austriaci hanno costruito uno sbarramento a gradoni per governare il corso del Lambro. Questi gradoni sono fatti con un materiale molto antico: il Ceppo Lombardo, una delle rocce tipiche della nostra regione. Si tratta di una roccia fluvioglaciale, formata cioè dai corsi d’acqua che si originavano dai ghiacciai. I ciottoli sono pressati in una massa di argilla e sabbia.
All’Oasi, il Lambro e il Lambretto si riuniscono dando forma ad un’isola. L’isola è ricoperta da una vegetazione tipica delle zone d’acqua: salici, ontani, pioppi..
Siamo poi andati ad esplorare le rive del fiume, trovando, dove l’acqua era più ferma, le sanguisughe attaccate ai ciottoli. Dove la corrente è più forte abbiamo osservato larve di tricotteri.
La mappa realizzata dalla 5°B (Tacoli, Monza)
La fabbrica dismessa
Bravissimi questi ragazzi e complimenti anche ai loro insegnanti e agli operatori del centro ecostudi.
RispondiEliminaIl loro lavoro ha un grande significato storico, geografico, ambientale.
E' la riprova che si può conoscere il territorio della propria città in modo serio ed approfondito nella prospettiva di tutelare più efficacemente quanto esiste di prezioso intorno a noi.
Edo
Ringrazio Edo per i complimenti. Gli alunni hanno operato con passione e impegno, divertendosi molto. L'Oasi si rivela da sempre luogo ottimale per la didattica. Una didattica fatta soprattutto di attività pratiche, tra scienza, natura, geografia, e - perché no? - un pizzico di avventura: quando le condizioni lo permettono, i nostri alunni si dedicano ad estemporanei guadi del Lambro, un'esperienza che lascia un'impronta.
RispondiEliminaUn angolo di Monza ancora non pienamente conosciuto da tutti, ma a poco a poco.... Un grazie ad Atos Scandellari del Circolo di Monza di LEGAMBIENTE per avere avuto, qualche anno fa, l'idea di creare l'Oasi.
Per visitare la piccola area protetta, potete contattarmi: Matteo Barattieri 3494308028 matteo.barattieri1@libero.it
Mi unisco anch'io nel ringraziamento ad Atos e al circolo monzese di Legambiente alla cui preziosissima opera si deve la nascita di questa piccola oasi, un vero gioiello che ci permette di scoprire la natura a due passi da casa.
RispondiEliminaEdo