domenica 31 maggio 2009

Maggio 2009 - La grande migrazione della Vanessa del Cardo



Lo so, le foto non sono delle migliori. Diciamo pure che fanno schifo. Del resto, il sottoscritto non ha particolare dimestichezza con obbiettivi e inquadrature. Neppure mi interessa averla; l’istantanea è per me mero strumento, funzionale a documentare. Meglio lasciar fare ad altri, nel solco del più classico “ogni ofelee ul so mestee”.

Le immagini che trovate qui sono state scattate il 24 maggio in Valle della Nava, su a Casatenovo. Gli scorsi giorni l’intera area padana, più o meno, è stata investita da una grande migrazione di farfalle. Il fronte è molto ampio, dal Vercellese fino a Trieste. I più attenti avranno forse notato, su prati e aiuole, la presenza di questi animali. Si tratta della Vanessa del Cardo (Vanessa cardui). Alcuni esperti spiegano che una migrazione di così grande portata non si vedeva da decenni. Dopo essere nate in Nord Africa, le farfalle prendono la via dell’Europa.
Qualcuno ha provato a fare una stima. Il numero degli esemplari che sono passati è da vertigini: si arriva a diversi milioni al giorno. Nel corso della settimana appena trascorsa il fenomeno si è a poco a poco attenuato.
Il fenomeno non sorprenda. La natura sa il fatto suo, come dice Barry Commoner nel suo “Il cerchio da chiudere”, libro-manifesto dell’ambientalismo. Riprodursi in Africa per poi portarsi in Europa permette di utilizzare due diverse aree dove procurarsi il cibo, senza intasare un solo spazio.

Appuntamento per il prossimo anno? Chissà….

Un grazie a Paul Tout e a Giacomo Assandri della lista EBN – Italia per le preziosi informazioni.

Matteo Barattieri

Maggio 2009 - Il bosco di maggio

Edo ci ha inviato questo suo contributo. Il "bosco dei picchi" di cui parla si trova a nord di Cascina Frutteto, sede della Scuola di Agraria del Parco di Monza. Il nome è stato coniato da Alberto Confalonieri. Un grazie a Edo.

Il bosco di maggio

di Edo Melzi

ORE: 17.55- 18.20

Arrivo al bosco dei picchi e mi dirigo al solito punto di osservazione ( una sorta di piccola radura situata al centro del bosco).
Nel grande prato che separa la cascina Frutteto dall’area boschiva faccio alzare in volo folti gruppi di storni che cercano il cibo tra l’erba tagliata di fresco.
Stupisce il rigoglio della vegetazione, favorito dalle abbondanti precipitazioni invernali e dalle frequenti piogge primaverili.
L’aria profuma di erba e di fiori e giunge a folate l’inconfondibile odore dell’aglio ursino in piena fioritura.
Le foglie sui rami rendono più difficoltosa l’osservazione degli uccelli, ma si sente nitidamente il richiamo del picchio rosso maggiore, comune in questo bosco.
Si odono inoltre una sorprendente varietà di canti e richiami appartenenti a diverse specie di uccelli che non riesco ad individuare.
Il picchio rosso maggiore si fa anche vedere: accade quando seguo il sentiero oltre la radura, fino a giungere in prossimità di un grosso tronco divelto che ostruisce il sentiero.
Il simpatico uccello si invola da un tronco e si dirige verso il limitare del bosco.
Scorgo poi un altro esemplare, bellissimo, che si posa in alto su un tronco, in prossimità della biforcazione di tre rami.
Si distingue chiaramente la bella livrea bianco- nera.

Edo