Edoardo Melzi ritorna con un testo sulla visita effettuata lo scorso gennaio.
Tema: i picchi.
ALLA SCOPERTA DEI PICCHI
Visita guidata
nel Parco in cerca dei mitici tambureggiatori
Metti una domenica mattina di fine gennaio nel Parco di
Monza, fredda ma non troppo. Metti un’esperta e appassionata guida
ornitologica. Metti un gruppo di partecipanti interessati e incuriositi.
Domenica, 29 gennaio, visita guidata nel Parco di Monza per scoprire le varie
specie di picchi che lo abitano. Matteo Barattieri fornisce ai partecipanti
copia di una guida ornitologica con l’immagine di questi sorprendenti volatili.
La passeggiata domenicale non delude: si transita dai giardini della Villa
reale, sempre affascinanti con lo straordinario cannocchiale prospettico sul retro
della stessa Villa, poi si passa nel Parco.
Matteo spiega che nel Parco vivono quattro specie di picchi:
rosso maggiore, verde, rosso minore e torcicollo. I primi due sono piuttosto
comuni, il terzo è raro, mentre il torcicollo non se la passa bene essendo
specie migratoria. La nostra guida si è anche dotata di strumento per farci
ascoltare i loro richiami. Riusciamo a sentire distintamente sia il rosso
maggiore sia il verde anche se non si fanno vedere. Peraltro, in questa
stagione, i picchi risultano assai attivi in quanto delimitano i rispettivi
territori. Matteo ci spiega dove sono situati i punti di osservazione più
favorevoli. C’è un’altra specie presente nel Parco che picchio non è: si chiama
muratore, è uccellino molto grazioso e ha la strana abitudine di percorrere i
tronchi a testa in giù. Nel parco è molto comune e alcuni di noi, muniti di
binocolo riescono a vederlo. Si riescono ad ammirare anche le cinciarelle,
simpatici uccellini dai bellissimi colori.
Le dimensioni dei nostri amici variano notevolmente: il
rosso minore è grande come un passero, mentre il verde raggiunge i trenta
centimetri. Il rosso maggiore sta nel mezzo essendo lungo circa ventitre
centimetri. Il picchio verde, il cui richiamo è simile ad una risata, ha
l’abitudine di posarsi sui prati per nutrirsi di formiche.
Trascorre in fretta la visita e rimane in tutti la
convinzione che questi rigeneranti tuffi nella natura del Parco aiutino a
vivere meglio … in attesa della prossima visita!
Edo Melzi