sabato 13 agosto 2022

Campo di padel sotto sequestro

Aggiornamento.

Il campo di padel installato sul Prato del Roccolo, nella zona dell'autodromo, nel Parco, è sotto sequestro. 

La presenza di questa struttura era stata segnalata da noi del Comitato Parco una settimana fa. L'intervento della Procura della Repubblica è datato 12 agosto cioè ieri. Non conosciamo altri dettagli della vicenda.

Le foto (penose) mostrano i cartelli.







 

giovedì 11 agosto 2022

Da Monza Più anzi Meno a Fuori Gp ovvero 160mila euro 160

 

Da Monza Più anzi Meno a Fuori Gp ovvero 160mila euro 160

Il grande – lui sì – e mai a sufficienza rimpianto Peppino Motta l’aveva ribattezzata Monza Meno. Monza Più: la manifestazione che per anni ha accompagnato il gran premio, nel vano e velleitario tentativo di “portare la gara per le vie di Monza” e di “farne una occasione di promozione del nostro territorio”. Lustri e lustri di magri risultati anzi di fallimenti. Non occorre una analisi di (invero bassa) antropologia per capire i motivi. Per gli indigeni, vedere qualche esposizione di automobili in centro – neanche fossimo una capitale dell’industria automobilistica – o assistere a qualche esibizione estemporanea per le piazze cittadine è poco attrattivo, visto che il fulcro dell’attenzione è fissato per tanti sull’evento motoristico. Di più: in quei giorni, non pochi monzesi disertano il centro storico perché “c’è troppa ressa”. Ancora meno può essere attirato da iniziative volte a far conoscere i nostri monumenti chi viene da fuori. Mica per insensibilità verso la cultura ma per, comprensibile e sacrosanto, desiderio di raggiungere quanto prima il circuito.

Non occorre dunque essere geni della politica ovvero della amministrazione pubblica per capire che Monza Più hinn danee traa in dal Lambar, per dirla in vernacolo. Insomma, meglio lasciar perdere. Invece, in ossequio a topos trito e ritrito, la nostra politica locale cambia mica indirizzi ma muta semplicemente nome al baraccone. Da Monza Più – o Meno, per dirla col summenzionato Peppino – a Fuori GP. Il quadro che ne risulta è invero ancora più desolante. Non basta: complice pro parte anche il Covid, i bandi per aggiudicarsi la realizzazione del Fuori Gp, lo scorso anno, vanno deserti. L’assessore alla partita, Longo, salva in extremis il tutto. Il Fuori Gp è confermato. Inutile aggiungere che il giochino ha dei costi per la comunità. Decine di migliaia di euro.

Passa un anno e cambia anche la giunta. Dovrebbe cambiare anche “il ritmo” almeno stando alla compagine uscita vincitrice dalle urne. Sarà. Ma lo spartito rimane il medesimo. Al bando per il 2022 si presenta nessuno. La neo-assessora Bettin risolve la questione con affidamento diretto. Le cifre coinvolte: mica poco, 160mila euro, come riporta Il Giorno del 9 agosto. Dice: si tratta di disposizioni già in essere, volute dalla giunta precedente. Sarà. Il problema è che la neo-assessora si pavoneggia sugli organi di stampa. Con vocabolario che ricalca quello di longhiana memoria. Con timide variazioni sul tema: “giovani”, “in tutte le piazze”, “arte”, “cultura”. Manca solo il sempiterno “sostenibilità”. Ma, state sicuri, il termine farà capolino i prossimi anni. Eh sì, perché, mica paga, la signora Bettin promette per le prossime edizioni di “ampliare… perché il Fuori GP deve essere una festa di tutta la città”. Non male per una esponente di una lista “ambientalista”. Pare di sentire un Allevi o il povero – pace all’anima sua – Moltifiori, sindaci (ahinoi) dichiaratamente ed onestamente (e legittimamente) autodromisti.

Nel bailamme della organizzazione, tra un palco da montare ed una transenna da mettere in posto, finisce che la Bettin, incidentalmente anche assessora al Parco, si dimentica di quanto avviene nel cosiddetto polmone verde monzese. C’entra niente con Fuori GP, ma nell’area del Roccolo è spuntato un campo di padel, del quale nessuno – a quanto sembra – sa niente. “Struttura che interessa a tanti enti, anche all’autodromo”, scappa alla signora. Già, moriremo autodromisti, (Monza) Più o Meno.






domenica 7 agosto 2022

Un airone notturno anzi due

7 agosto 2022  ore 1,30 circa

Quasi in diretta. 1.30 di notte. Mentre parte qualche goccia di pioggia, due nitticore fan sentire il proprio verso sopra San Biagio. Botta e risposta, più o meno.
La Nitticora è un piccolo airone dalle abitudini notturne. Carino sentirne il richiamo. Meno carino non avere pronti registratore e microfono.





sabato 6 agosto 2022

Quello strano campo di padel nella zona del Roccolo

 Il 2 agosto arriva la segnalazione da un nostro seguace. Uno strano e poco chiaro cantiere nella zona del Roccolo.
Oggi, le verifiche del caso. 
Campo di padel. 

La struttura si compone in realtà di due campi. 
Il tutto poggia su un basamento di cemento: circa 20 x 20 metri. 
I sostegni del basamento in cemento si appoggiano a loro volta su ghiaia. 

Come Comitato Parco, faremo le verifiche del caso. Verificheremo eventuali autorizzazioni.















La rassegna fotografica permette di cogliere alcuni dettagli.

Matteo Barattieri




venerdì 1 luglio 2022

note di cronaca purtroppo non gradevoli

 incendio: 28 giugno 2022

su Monza Today

ANSA





in realtà, ha colpito l'altra ala del complesso e non la zona delle biblioteca


un brutto fatto: un tentato stupro
sempre il 28 giugno













In cronaca nera

 Il Parco in cronaca nera

Il recente episodio di cronaca nera che ha avuto per scenario il nostro Parco fa discutere e riflettere su un argomento di sicura importanza. La sicurezza: problematica molto in voga, anche se, direi, non poco enfatizzata, detto in ogni caso nel più totale rispetto per chi è vittima di reati. E' il Parco di Monza luogo sicuro? Direi di sì, stando soprattutto ai dati. Gli episodi di cronaca nera all'interno del perimetro della mura sono davvero pochi. Se andiamo poi a cercare qualche numero su quello che possiamo considerare come il reato più grave, ovvero l'omicidio, abbiamo solo un caso negli ultimi 40-50 anni. Si trattò di un delitto passionale che ebbe per scenario uno dei parcheggi del Parco.
Ma veniamo al problema citato. Se il Parco è luogo sicuro, ciò non significa che si debba sottovalutare la questione. Come fare? In primo luogo, mi sembra assurdo farne una responsabilità di associazioni - ci metto anche noi del Comitato Parco - che non hanno competenze nel merito e che si battono per un recupero di uno dei nostri più importanti tesori. Allo stesso modo, il Consorzio non ha propriamente tra i suoi compiti la gestione di problematiche che spettano, appunto alle forze dell'ordine. Sicuramente, si dovrebbe spingere per avere a disposizione una pattuglia (vuoi della Locale vuoi dei Carabinieri) in servizio sulle strade del Parco. Esisterebbe un distaccamento dei Carabinieri, ma si tratta di un corpo di rappresentanza (a cavallo): una integrazione dei loro compiti volta a farne presidio contro delitti e affini non sarebbe male. Già, in parte, capita che lo facciano.
Esiste poi un altro aspetto, in tema di sicurezza, che non va dimenticato e che è più nelle corde del Consorzio gestore. Si tratta della piena riqualificazione di tutto il complesso. Un luogo degradato diviene più facilmente sede di comportamenti oltre la legge. Lo sanno bene a Central Park, dove il controllo poliziesco sulla criminalità venne affiancato da un serio e completo lavoro di recupero dell'intero complesso. Come Comitato per il Parco, abbiamo avuto modo, anni fa, di portare qui a Monza proprio Tim Marshall, architetto responsabile del progetto di recupero del parco newyorchese. Parco che se la vedeva male, visto che nei tempi bui si registrava da quelle parti un omicidio al giorno. Tim ci ha raccontato dell'intero processo di recupero di Central Park: sottolineando come la riqualificazione abbia giocato un ruolo decisivo nel rendere tutto il sito luogo gradevole e meta adatta a trascorrere qualche ora serena.
In un percorso di recupero del nostro Parco, l'organizzazione di grandi eventi, leggi concerti da 100mila persone, risulta scelta poco azzeccata. Da qui la richiesta, come associazioni, di spostare la sede del concerto sul paddock, che si trova a poche decine di metri dalla Gerascia, prato che ha ancora bisogno di significative operazioni di recupero dopo i disastri legati ai vari Ligabue e compagnia, appunto, cantante.

sabato 18 giugno 2022

Monza chiama Ferrara, Ferrara chiama Monza - Seconda parte -Al ritmo di…

 Monza chiama Ferrara, Ferrara chiama Monza - Seconda parte -Al ritmo di…

Come sapete, anche a Ferrara si stanno battendo contro un concerto sfasciaParchi (ancora Springsteen), previsto per l'anno prossimo nel Parco Bassani, la più grande area verde ferrarese. Oltre alle associazioni locali, una sola esponente politica si sta dando da fare. Si tratta di Anna Ferraresi, consigliera comunale (Gruppo Misto). In questi giorni, la Ferraresi ha dato vita ad un acceso dibattito contro Ermete Realacci, un tempo di Legambiente, associazione della quale è però tuttora presidente onorario. Sostiene, il Realacci, le stesse cose che van dicendo gli obnubilati di casa nostra. Cito - il summenzionato ex-ambientalista ed ex-parlamentare PD ha premesso, bontà sua, di non conoscere l'area verde coinvolta - "non devono prevalere pregiudizi...", "grandi concerti si possono fare nei Parchi...", "... questo evento avrà riverberi positivi...", "...usiamo energie rinnovabili per alimentare il concerto...". E altre amenità. Siamo dalle parti del "sì, dai tagliamo degli alberi ma poi ne ripiantiamo altri". E non poteva mancare un topos buono per tutte le stagioni: "importante poi ripristinare l'integrità ambientale del luogo".
As time goes by, vien da dire. A proposito, la consigliera Ferraresi ha presentato una mozione in consiglio comunale a Ferrara contro questo devastante progetto. Il PD locale si è, va da sé, astenuto. Esattamente come il PD monzese, che non ha certo levato voci contro. Forse per pudore: visto che sono stati i primi a riportare queste iniziative nel solito malcapitato Parco. O, forse, han pasticciato con il concetto di ritmo (di Monza).

Qui un articolo:



mercoledì 8 giugno 2022

Qui Monza. Qui Ferrara. La campagna contro i megaconcerti prosegue: a Ferrara presentata una mozione in consiglio comunale

 Qui Monza. Qui Ferrara. La campagna contro i megaconcerti prosegue: a Ferrara presentata una mozione in consiglio comunale

Come Comitato per il Parco, stiamo lavorando assieme a difensori del Parco urbano Giorgio Bassani di Ferrara per cercare di scongiurare i concerti nei nostri parchi.
A questo link trovate la mozione della consigliera comunale Anna Ferraresi:
Qui il testo:
PG 76364/22 MOZIONE BRUCE SPRINGSTEEN IN CONCERTO AL PARCO URBANO GIORGIO BASSANI
Attività della consigliera - Ottobre Novembre Dicembre 2021 - Gennaio-Febbraio-Marzo-Aprile-Maggio- Giugno 2022
Ferrara 28/05//2022
PG 76364/22
Al Sig. Sindaco Comune di Ferrara

e.p.c Al Presidente Consiglio Comunale di Ferrara

OGGETTO : MOZIONE – Bruce Springsteen in concerto al Parco Urbano “Giorgio Bassani”


PREMESSA

il prossimo 18 maggio al parco Urbano 'Giorgio Bassani", si esibirà la star internazionale Bruce Springsteen.
L’evento, previsto per il prossimo anno, ha dato enorme visibilità alla città estense, così come l’ha data a tutti i luoghi in cui si svolgeranno eventi simili. Esso è stato citato in decine di giornali, siti, pagine social, canali tv. Sui siti di prenotazione on-line la notte del 18-19 maggio 2023, segna già il tutto esaurito. Tra i fan del Boss, il sindaco Alan Fabbri che, dopo aver passato la notte insonne, nell'attesa che venisse annunciata la data ferrarese, ha rimarcato l'effetto benefico che l'evento musicale porterà a tutto l'indotto cittadino e, in particolare, al settore ricettivo.
Come confermato nell'intervista al Carlino, la messa a punto dell'evento sarà poderosa. Dal piano parcheggi alla chiusura temporanea delle Mura, passando per il piano di viabilità alternativo. Una grande sfida per il “sistema Ferrara” che, il sindaco in testa ha tutta l’intenzione di vincere.
( Resto del Carlino - 26/05/2022)


Scheda sintetica Parco Urbano “Giorgio Bassani”



Storia
Il Parco Urbano “Giorgio Bassani”, esteso su una superficie totale di 1200 ettari, anticamente era riserva di caccia della famiglia estense. Nel Rinascimento, con i cambiamenti urbanistici determinati dall’opera di Biagio Rossetti e dal mutato corso del fiume Po, venne riconosciuto come area protetta.
I primi movimenti di riconoscimento del valore del parco iniziarono negli anni '60, rivolti alla tutela dell’area; nella metà degli anni '70 il Parco venne protocollato nelle mappe del Piano Regolatore come Piano Territoriale Urbano.
Il parco Bassani è l'Addizione Verde della città, la quarta addizione storica di Ferrara, realizzata da Paolo Ravenna, un’area che coincideva con una nuova pianificazione urbanistica costituita da aree aperte con un sistema articolato di zone verdi alberate e con specchi d’acqua, attrezzature per il tempo libero. Nella zona antistante i baluardi e lungo le mura sono state realizzate piste ciclabili e percorsi pedonali protetti a ricordare quello che fu l'antico territorio del Barco.

Fauna

Nel parco si possono incontrare gli aironi bianchi maggiori, le garzette, gli aironi cenerini, i germani reali, le galline d’acqua, le gazze, le cornacchie, i picchi verdi, le taccole e i piccioni.
Nel fitto del canneto che circonda i laghetti ,nidifica il tarabusino, un piccolo airone riconoscibile per le dimensioni ridotte e la colorazione nera della nuca. Lungo la fossa Lavezzola e negli altri canali, soprattutto in inverno, sono avvistabili le ballerine bianche e gialle, il martin pescatore, il codirosso spazzacamino.
I piccoli canali e i maceri sono habitat per rospi smeraldini, rospi comuni, rane verdi, libellule e damigelle. In estate, il cielo è solcato da uccelli insettivori come rondini, rondoni, balestrucci e dagli spettacolari e coloratissimi gruccioni. Non mancano volpi, lepri, ricci, talpe, tassi.
Nella zona, il pipistrello più comune è il piccolo pipistrello di Savi, che usa come rifugio anche ambienti insospettabili. Come in tutta la pianura, nel parco ci sono specie esotiche introdotte per via antropica: le numerose specie di pesci, le nutrie, i ratti, la rana toro ed il voracissimo e pervasivo gambero rosso della Louisiana.
http://www.museoferrara.it/.../621d5dda312e42fa813219d463...)

CONSIDERAZIONI

Il parco Bassani può essere considerato un piccolo gioiello alle porte della città, che ospita un numero variegato di specie animali selvatiche e necessita della massima protezione.
Lipu e Italia Nostra hanno, in questi giorni, evidenziato le possibili enormi ricadute e il danno inestimabile al patrimonio faunistico, qualora si procedesse alla realizzazione del mega concerto in tale area e che l’unica soluzione possibile, sarebbe spostare il concerto in luogo più idoneo.

La Lipu sottolinea, inoltre, che nell’area ci sono 129 specie di uccelli selvatici, molti dei quali migranti, che completano l'arrivo entro la prima quindicina di maggio, ovvero «quando i preparativi per il concerto saranno al top» con il pericolo che essi non si fermino. Inoltre, nidificano proprio in quel periodo specie come il tarabusino, il più piccolo airone europeo, lo sparviere e il gheppio, specie protette; la civetta e il martin pescatore. (La Nuova Ferrara 26/05/2022)
Ad ulteriore rinforzo delle tesi sopra esposte, si ricorda il recente concerto di Vasco Rossi a Trento. Esso ha comportato problemi ingenti, peraltro ampiamente previsti . Un’esperienza che ha messo a dura prova la struttura ferroviaria, la polizia stradale, i vigili del fuoco, l’organizzazione sanitaria e la società di raccolta dei rifiuti ( 49,8 tonnellate raccolti da 251 addetti che hanno lavorato in turni continui sul 24 ore ).
http://www.ilfattoquotidiano.it/.../vasco-a.../6602687/...)

Considerare evento “sostenibile”, come espresso dall’amministrazione comunale, un mega concerto che prevede 50.000 presenze, significa ignorare l’inevitabile impatto negativo che si avrà su un’area dall’equilibrio ambientale e faunistico fragile, con conseguenze che potrebbero essere irreparabili.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI FERRARA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

ad attivarsi affinché:

si individui con la macchina organizzativa uno spazio alternativo al Parco Urbano “Giorgio Bassani” per il prossimo, attesissimo concerto del grande Bruce Springsteen, che rispetti i canoni di un evento internazionale, senza forzatamente distruggere un’area dal valore storico, ambientale, faunistico prezioso per la città di Ferrara.


Consigliera Comunale
Gruppo Misto
Anna Ferraresi
Verrà discussa in Consiglio comunale a Ferrara mercoledì
Vi terremo informati.
Qui a Monza, ci stiamo muovendo solo come associazioni. Da soli, come sempre, quando si tratta di difendere il nostro Parco.

martedì 7 giugno 2022

Moriremo golfisti

MORIREMO GOLFISTI

Per il popolino più che mai bue, il golf è "la parte più curata e meglio tenuta del Parco". Dimentiche, le masse incolte ed illetterate, di alcuni aspetti. In primis, l'erba di green e tee è verde grazie all’addizione di composti non propriamente bio. Per tacere del consumo di acqua.

Di più. Per la creazione dell'impianto, venne sfigurata e bruttata una parte consistente del malcapitato Parco. I miei - mia mamma, Lissoni di schiatta, era della immediatamente limitrofa San Giorgio (Biassono) - e nostri avi chiamavano quella zona "La Svizzera" per le sue caratteristiche: il settore era occupato da affascinante ed ampia area a bosco.

90 ettari 90: questa l'estensione del settore occupato dal Golf Club Milano, nome dalle malcelate connotazioni colonialiste. In pratica, Un settimo della superficie del Parco è riservato ai pochi soci del citato club. Una privatizzazione che stona con un contesto che si vorrebbe pubblico in toto. Ci sarebbe altro ma lo vediamo poi.

I rapporti con il Consorzio Parco e Villa Reale sono regolati da un contratto di concessione, e da un affitto non molto oneroso. Alla scorsa scadenza, come Comitato Parco, abbiamo raccolto, in un tempo da primato (2-3 mesi), circa 5mila firme per una petizione. L'istanza chiedeva di allontanare in breve tempo l'impianto, e di restituire l'area ai cittadini. All'epoca, era sindaco Faglia. Non se ne fece niente. Solo una voce in Giunta, quella della allora assessora Pollastri, chiese di ridurre almeno l'area data in uso al golf club: lettera morta.

Un'occhiata alla porzione di Parco in oggetto mostra situazione che grida vendetta. Le aree a bosco, da anni, sono state depauperate del sottobosco: fasce arbustive e alberi giovani completamente cancellati. Più volte la cosa è stata segnalata, e più volte si è chiesto di ripristinare le condizioni che sarebbero proprie di un bosco di alto fusto. Anche queste istanze: lettera morta.

Quest'anno, la concessione scade. Gli scarni capitoli dedicati al Parco dalle varie compagini in campagna elettorale non mi sembra citino una problematica così importante. Da qui la domanda. Cosa prevedete per il golf? Riusciremo finalmente a liberare il Parco da questa presenza, magari nel giro di 2-3 anni?

E, per dirla col grande Mario Fossati (1994), "il Parco Parco sia".

Matteo Barattieri




sabato 4 giugno 2022

Come è vivo quel monumento: una campagna pro rondoni, rondini e affini

 Monumento vivo: il sito dedicato al tema ( Monumenti vivi ) ci spiega di cosa si tratta:
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Un Monumento Vivo è un edificio, antico o moderno, le cui caratteristiche architettoniche hanno determinato l’insediamento di colonie di rondoni, durante il periodo riproduttivo, e di altre specie di interesse conservazionistico. 
L’identificazione di colonie di rondoni , nidificanti in un edificio permette di certificarlo come Monumento Vivo e di attuare le dovute tutele in caso di ristrutturazioni e restaurazioni. 
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Come si vede, parliamo di biodiversità in aree urbane: la città come ecosistema.
Il gruppo - su tutti, il simpatico e vulcanico Mauro Ferri - lancia anche quest'anno una campagna di raccolta dati. In varie parti d'Italia, binocoli attenti vanno a controllare i luoghi in cui le seguenti specie nidificano: rondone comune, rondone pallido, rondone maggiore, rondine, balestruccio, rondine montana (e eventuali altre). 
La nostra Monza ospita alcune colonie di rondoni proprio in centro. E di rondone pallido: il nostro Municipio si caratterizza per la presenza di una delle colonie più importanti del Nord Italia, qualche anno fa vennero contati circa 70 nidi. Il rondone comune ha i suoi siti presso alcuni tra gli edifici religiosi principali di Monza: Duomo, Carrobiolo, San Gerardo. 

Come Comitato Parco di Monza, saremo attivi da settimana prossima. Tutti possono partecipare: obbligatorio il binocolo (e magari la macchina fotografica). 
Due gli appuntamenti per il momento: 
mercoledì 8 giugno e giovedì 9 giugno. Sempre alle ore 19.15 presso l'Arengario. Partiremo coi conteggi dei rondoni. Ma ci dedicheremo anche a rondini e balestrucci.
Per informazioni ed iscrizioni: matteo.barattieri1@libero.it  

I risultati saranno poi trasmessi alle banche dati nazionali. Patrocina e partecipa all'attività anche il CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta) di Varenna.


Matteo Barattieri

giovedì 2 giugno 2022

E arrivò la Takahashia japonica

 La segnalazione è di Augusto Crippa. Ieri, 1 giugno 2022.
Ecco il testo di Augusto Crippa:
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Takahashia japonica. Purtroppo è presente anche in Villa Reale su pianta di carpino bianco sponda laghetto. Farò anche una segnalazione al Consorzio Reggia di Monza, sperando in un intervento
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E qui sotto la sue foto e una mappa:










domenica 29 maggio 2022

Il caso Trotta

 Riporto qui un post uscito questa mattina (circa un'ora fa) sulla pagina "A Monza x esempio". Va be', è un gruppo schierato ma contiene spunti per noi utili.

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Allevi strumentalizza il concerto di Springsteen e manda su tutte le furie lo storico promoter del Boss.
Claudio Trotta, l'anima italiana di Springsteen, lo ha scritto a chiare lettere (e pure maiuscole) sulla bacheca facebook di Allevi: “ELIMINATE IMMEDIATAMENTE QUESTA SCHIFEZZA NON AUTORIZZATA MAI HO CONSENTITO L'UTILIZZO E LA STRUMENTALIZZAZIONE POLITICA DEI CONCERTI DI BRUCE”. Un commento duro, ma necessario, visto che il sindaco sui propri social è riuscito a incensarsi (ma lui poco c'entra con la decisione del Boss di suonare a Monza, più avanti vi spieghiamo perché) e anche a farsi campagna elettorale, ricordando a tutti il giorno delle elezioni.
L'infelice uscita e la conseguente presa di distanza del promoter dell'artista hanno indotto il sindaco a cancellare in tutta fretta il post. Ma la rete non perdona, in molti hanno fatto lo screen shot di quanto è accaduto e ora il tam-tam sulla figuraccia di Allevi sta invadendo le bacheche dei social.
Un gesto di pessimo gusto, inopportuno e tra l'altro privo di qualsiasi fondamento, quello di Allevi. Intanto, è riuscito a intestarsi meriti che non sono suoi. Il Boss ha scelto Monza, dopo aver verificato che San Siro aveva tutte le date occupate. Col recupero dei concerti saltati nelle ultime due stagioni a causa del Covid, tutti gli slot erano già occupati. Da qui la decisione di virare su Monza. Non c'è stato alcun lavoro di accordi e nessun fantomatico modello Monza. A Milano non c'era posto e si è scelta una location alternativa.
Per non parlare dell'idea di farsi pubblicità elettorale con un evento che è tutto fuorché politico. Allevi è riuscito a spedire sullo sfondo la musica e lo spettacolo strumentalizzando un evento che i fan di Springsteen attendono da anni. Ovviamente è stato subito rimesso ed è stato costretto a un clamoroso dietrofront.

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Parco di Monza per sempre: 2132

 e siamo a 2132 iscritti al nostro gruppo Facebook Parco di Monza per sempre

avanti così



Ibis sacro: prima segnalazione

Ibis sacro: prima segnalazione per il Parco.
L'immagine è tratta dal filmato di Giuseppina Fadigati, alla quale dobbiamo la segnalazione. Filmato pubblicato sul nostro gruppo Facebook Parco di Monza per sempre. 25 maggio 2022, sul Lambro, zona Ponte delle Catene. A monte del Ponte. La specie è dannosa ed invasiva. Nelle nostre zone è presente da tempo. nel Nord Italia è in forte espansione. Ha impatti negativi sulle nostre specie di aironi.
Nella nostra provincia è piuttosto attivo ultimamente nell'area di San Nazzaro (Bellusco), Oldaniga e Ruginello (Vimercate). E nel vicino Agratese.

Un grazie a Giuseppina Fadigati.











sabato 28 maggio 2022

Chitarre e pasticci propagandistici

 interessante......
ecco cosa scrive Shawn Guidi oggi sulla sua pagina Facebook

""""""É ormai notizia diffusa l’arrivo di Bruce Springsteen a Monza per un concerto nel parco nel 2023. Nonostante aver letteralmente chiuso la Villa Reale e allontanato ogni grande evento dalla città, il nostro magico sindaco Dario Allevi ha voluto comunque toccare l’argomento “The Boss”.
Se credevate che la retorica della destra monzese fosse arrivata finalmente ad un limite, preparatevi a ricredervi, sapete come ha deciso di parlare del concerto il sindaco uscente? SCEGLI ALLEVI PER BRUCE SPRINGSTEEN.
Se non fosse già surreale, sotto al post, “stranamente” eliminato, potete leggere il commento di Claudio Trotta, produttore e promotore italiano di Bruce, ovviamente totalmente ignaro di questa ennesima triste strumentalizzazione.
Primo grande evento dopo anni di nulla e rischiamo di perderlo a causa di giochetti elettorali del genere, vogliamo davvero dare in mano la città per altri 5 anni a questi personaggi?





Tutti pazzi per le averle (più o meno)



Eccola qui, la nostra averla piccola. Specie un tempo diffusa, e da anni in forte calo. Una specie simbolo delle aree rurali, aree sempre più martoriare da una agricoltura troppo intensiva.
L'averla piccola necessita di siepi e cespugli, e posatoi dai quali partire per cacciare le sue prede. Tutta roba che sta sparendo dagli ambienti agricoli. Non solo: l'uso massiccio di pesticidi è causa della diminuzione degli insetti, base della piramide alimentare, che vede l'averla posizionata nella parte alta.

Una rassegna di belle istantanee, con il nome dei relativi autori.

E un compito per tutti: teniamola d'occhio. Chissà che non nidifichi. Sarebbe un dato di grande significato per il nostro Parco. Sarà difficile: troppo il disturbo. Però, però: non si sa mai. 
Nidifica più tardi rispetto ad altri passeriformi ed è molto schiva. Ci accorgiamo della nidificazione quando vediamo i giovani in giro con gli adulti. Abbiamo il mese di giugno per controllare la situazione: occhio a cespugli e simili.

foto di Mario Maino: un maschio 14/05/22 - Mirabello


ancora Mario Maino
14/05/22 - Mirabello - Averla Piccola (F) con preda



sempre Mario Maino: un bel maschio in volo
14/05/22 - Mirabello


Qui sotto invece è la volta di Roberto Petarle, un altro dei nostri speciali fotografi, sempre pronto a cogliere qualche bella specie.
Averla piccola ♀️ tra i carpini del Mirabello
07/05/2022



Sempre Roberto Petarle in azione con la sua digitale: grazie e avanti così.
Le foto che seguono sono sempre datate 7 maggio 2022. "nei pressi di viale Mirabello", scrive Roberto.






Matteo Barattieri

mercoledì 25 maggio 2022

Tra vergogna e schifo

 Parco: tra vergogna e schifo

La notizia, credo, è di dominio pubblico. Nel luglio 2023, si svolgerà nel Parco un concerto da 100mila persone (Springsteen). Sul prato della Gerascia, un prato storico, uno dei più importanti del nostro Parco, già danneggiato (non ha ancora recuperato) dai concerti voluti da Scanagatti (precedente giunta monzese). Sarà il colpo di grazia.
Il tutto ha un solo scopo: assicurare un poco di euro all'autodromo che, come sapete, ha i bilanci in rosso da tempo. Il progetto complessivo è trasformare l'area del circuito in una zona divertimenti, magari chiusa alla pubblica fruizione per gran parte dell'anno.
Come sempre, noi del Comitato Parco siamo e saremo soli a dar battaglia contro questo scempio. Nessuna delle liste che partecipano alle amministrative monzesi è contro questa ennesima vergogna, possiamo esserne certi: una serie di soggetti cui del nostro Parco interessa niente.
Come referente per un gruppo di volontari per il Parco, sono doppiamente arrabbiato. Per le nostre attività, anche per pulire una porzione di bosco, dobbiamo firmare fior di carte. E - udite, udite - garantire che lasceremo le aree interessate dalle cose che organizziamo nelle stesse condizioni di partenza. Eh, sì: organizzate una passeggiata da 20 persone? Bene, dovete garantire quanto appena detto, presentare statuto della vostra associazione, allegare la polizza assicurativa. Vi dimenticate di allegare la mappa della zona interessata dal vostro evento? Ebbene sì, è appena successo ad una associazione: il vostro evento rischia seriamente di saltare.
Ci sono dei responsabili di questo scempio? Certo, si chiamano Consorzio Parco e Villa Reale (rilascia le autorizzazioni) e sindaco di Monza (in quanto presidente del citato Consorzio). Se volete protestare, eccovi i contatti:
Consorzio Parco e Villa Reale
tel 039 39464
posta elettronica segreteria@reggiadimonza.it ; direzione@reggiadimonza.it
Sindaco di Monza segrsindaco@comune.monza.it






venerdì 13 maggio 2022

Come è verde la mia valle ovvero qualche riflessione sulle aree prative

 Come è verde la mia valle ovvero qualche riflessione sulle aree prative

Scrive Michele Varin sul nostro gruppo Facebook Parco di Monza per sempre:

""""""

#NoMowMay è una sorta di movimento che mira a spostare lo sfalcio dei prati dopo il mese di maggio per assicurare alle api i fiori per bottinare e anche per favorire la propagazione delle piante da fiori. In Francia ho visto anche prati dove venivano lasciate delle "isole" non sfalciate per lo stesso motivo.

Potrebbe essere interessante fare un ragionamento simile anche al Parco di Monza?

""""

Ne ho parlato in un documento che ho caricato tempo fa su questa pagina e che contiene una serie di proposte per migliorare le condizioni della fauna nel nostro Parco. Ecco, di seguito, la parte che ho dedicato alle aree prative. L'idea di Michele è da sostenere e da promuovere. Proveremo a sottoporla al Consorzio Parco e Villa Reale. 

Di più: ritengo sia il momento di stendere un vero e proprio protocollo di gestione per le aree prative. Ricordo che un documento di questo tipo non esiste. Le zone a prato del Parco sono curate dalla azienda Colosio (Cascina Molini di San Giorgio). L'azienda provvede a sfalcio e concimazione (con letame) dei prati in base ad una convenzione col Consorzio. questa attività non ha costi per il citato Consorzio. 

Solo per due prati (Gerascia e Roccolo) l'azienda paga una quota.

I prati dei Giardini della Villa Reale sono in carico ad una azienda di servizi esterna.

Qui sotto, il testo riguardante le zone a prato, che avevo buttato giù tempo fa.

Aree prative, incolti, e colture a perdere

Coprono una estensione non indifferente ma godono, in qualche modo, di minore considerazione rispetto ai boschi. Vengono vissuti dai frequentatori del Parco soprattutto come scenari per attività di tipo ricreativo. Intendiamoci: la funzione del Parco come luogo per il tempo libero è centrale e non va messa in discussione. Per i settori prativi deriva, però, un impatto non da poco: un problema da affrontare. Anche se il calpestio, va detto, tende a concentrarsi in poche aree.

L’attività regolare di sfalcio ha permesso che col tempo si formasse una comunità vegetale e, soprattutto, che si consolidasse il manto erboso. Si arriva così alla formazione del cosiddetto prato stabile, ambiente prezioso e, alcune parti d’Italia, tutelato da specifiche categorie di aree protette.

Nella nostra Brianza, ci dicono gli esperti, possiamo trovare fino a 40-45 specie di piante erbacee nei prati stabili: non male. E nel Parco? Sempre gli esperti ci dicono che la comunità vegetale è un po’ più povera. Uno dei lavori da svolgere a breve sarà un aggiornamento dei dati relativi. Quali erbe abitano i prati del nostro Parco? Come sono distribuite? Esistono lavori svolti nel passato ma rimontano, ahinoi, agli anni ’90.

Anche se il calpestio tende a concentrarsi soprattutto in alcune porzioni, il disturbo per le specie animali e vegetali nelle aree prative è, comunque, complessivamente sostenuto. A titolo sperimentale potranno essere circoscritte piccole superfici di prato, vietandone l’accesso, e riducendo opportunamente o guidando gli sfalci. Il provvedimento avrebbe anche obiettivi scientifici: valutare l’evoluzione dell’ecosistema (variazioni nel numero e nel tipo di specie), e operare dei confronti con altri settori lasciati all’intervento e alla frequentazione dell’uomo. Allo stesso modo, dovrebbe essere steso un preciso protocollo che definisca una sorta di piano per la gestione dei prati, con attenzione, va da sé, per gli aspetti naturalistici.

Le zone di confine tra boschi e prati sono, nella stragrande maggioranza dei casi molto nette: mancano zone graduali di passaggio dall’uno all’altro ecosistema. Questi settori hanno importante ruolo ecologico: forniscono preziosi spazi per tante specie vegetali e animali (in particolare invertebrati, farfalle su tutti). Anche in questo caso, lasciare alla propria evoluzione naturale o guidare in maniera ragionata lo sviluppo di strisce di vegetazione a cavallo tra prati e boschi accrescerebbe la biodiversità. Per i frequentatori del Parco, la possibilità di osservare interessanti specie come le citate farfalle.

Alcuni settori potrebbero essere trasformati in superfici lasciate ad incolto, ovviamente guidato da opportuna gestione, per evitare il comparire di vegetazione infestante. In qualche zona, invece, potrebbero esser insediate colture a perdere – un esempio classico sono i girasoli –. Ricordiamo che lo stesso Parco Valle del Lambro ha realizzato interventi di questo tipo, per i quali, peraltro, esistono forme di finanziamento. Un settore del Parco candidabile per le operazioni appena menzionate si può individuare nelle zone a ridosso della Cascina Molini Asciutti: i prati di questa parte del complesso non sono particolarmente frequentati dai visitatori. Risulta quindi più agevole muoversi.







Le mani nel torbido ovvero cala il sipario sui nostri rospi

Chi mi conosce sa che, crapone come pochi, difficilmente mollo la presa. La lunga campagna pro rospi può essere efficace esempio. Ma esistono momenti e situazioni in cui siamo costretti a lasciare l'agone. Giovedì 12 maggio mi chiama il sempre bravo Mario Maino: la pozza è asciutta. E nessuna traccia di girini.

Ormai, conveniamo, siamo ai confini dell'accanimento terapeutico. Possiamo mica pretendere che il Consorzio porti acqua alla pozza ad ogni piè sospinto. Più di tutto poté la siccità. E, confessiamo, qualche imperizia nei lavori di sistemazione della nostra pozza. 

In una prima fase, 1 maggio, abbiamo avuto la nascita di qualche embrione: il tutto si era fermato a quello stadio. Questa settimana, il caldo ha bloccato qualsivoglia stadio successivo alla deposizione delle uova.

Una annata sfortunata, insomma. Nelle difficoltà, è fondamentale mettere in cantiere da subito adeguate reazioni. Il nostro piccolo gruppo di volontari sta già preparando la prossima campagna.

Le foto che seguono sono del citato Mario Maino. Un ringraziamento va a tutti quelli che han dato il loro contributo. Tra gli altri, la azienda Colosio, sempre pronta a portare acqua alla pozza. Ringraziamo anche il Consorzio Parco e Villa Reale che non ha mai fatto mancare il proprio appoggio, anche concreto.

L'appuntamento è per i prossimi mesi.


Quel che resta della pozza.


La zona scavata dal passaggio del trattore.

Ancora la nostra pozza.


E ci sono sempre i minus habens che lasciano in giro i cani. Non oso pensare a cosa sarebbe successo se nella pozza ci fossero stati i girini.


Matteo Barattieri