giovedì 30 settembre 2021

30 settembre 2021 - E la pozza dei rospi riprese vita...

30 settembre 2021

E la pozza dei rospi riprese vita...

Tornata l'acqua nella pozza dei rospi.
Un poco di pioggia nei giorni scorsi e ci siamo. Tipico di questi ambienti semistabili.




Parte della pozza coperta dalla lenticchia d'acqua.

Matteo Barattieri

Quello strano rialzo da golfisti ovvero una vittoria del Comitato per il Parco

Correva il 2017. Internazionali di golf nel Parco. Sul Prato del Roccolo, sorge un terrapieno rialzato, circa 100x30 metri, cioè quasi un terzo di ettaro. E' collocato collocato nell'angolo  sud-est del Prato storico citato. Al posto del prato originario sono state posizionate fasce di prato da giardino. L'operazione serve a creare un campetto di prova per chi vuole cimentarsi con mazza e pallina. "... è una significativa modifica della destinazione di uso di una parti di un Prato storico.... dovrà essere rimossa...", lo dicevamo in non pochi, all'epoca, chiedendoci anche se sussistevano le autorizzazioni del caso. 

Come Comitato per il Parco teniamo particolarmente alla zona del Roccolo, visto che questa architettura vegetale (per i non addetti ai lavori, è quella sorta di boschetto che sorge al centro di questa area verde) è stata riqualificata, nel 2007, anche grazie ai fondi di uno sponsor (una ditta di abbigliamento sportivo) che abbiamo contattato noi. Il progetto di sistemazione fu una collaborazione tra la nostra associazione e la allora Amministrazione Parco.

Il rialzo in terra fu tutt'altro che temporaneo. Negli anni successivi, è rimasto lì, sfregio ad uno dei prati più belli del Parco e in balia di vegetazione infestante. 

Le due immagini che seguono mostrano la situazione nell'estate 2019.



In queste due immagini, a confronto lo stato penoso del manto in erba del rialzo con le condizioni del resto del Prato del Roccolo: la differenza è evidente.


Nel (si fa per dire) prato sviluppatosi sul rialzo erano presenti anche tubi in plastica (per l'irrigazione, molto probabilmente).

A niente, nel tempo, sono servite le nostre ripetute segnalazioni ed uscite stampa. Ma gutta cavit lapidem, per dirla con Cicerone. 2021, finalmente, su richiesta della nostra associazione e con l'appoggio del dottor Alberto Guzzi, che ringraziamo, il Consorzio prende in mano la situazione, nella persona del Direttore di recente nomina Giuseppe Distefano. 

Rialzo spianato e sistemato, nei mesi scorsi. Manca solo la risemina, per provvedere alla quale occorre rimuovere pietrame voluminoso presente in modo sparso e, ahinoi, pervasivo.

24 settembre 2021. Una ricognizione nel Parco: alcuni operai stanno rimuovendo le pietre. E sembrano anche divertirsi. 


Una piccola ma significativa vittoria.

Lunga vita al nostro Comitato per il Parco, intitolato ad Antonio Cederna, della nascita  del quale ricorre, quest'anno, il centenario. Be', un modo per celebrare un grande personaggio.

Matteo Barattieri


martedì 28 settembre 2021

Volontari per il Parco - Missione 1: 2 ottobre 2021 Caccia alle infestanti


Volontari per il Parco
Prima missione: sabato 2 ottobre
Caccia alle infestanti
Una raccolta dati sulla presenza di alcune piante infestanti, presenti sulla lista nera europea: Reynoutria japonica (poligono del Giappone), ailanto, fitolacca. Si tratta di specie molto dannose per la nostra flora e i nostri ecosistemi. Sono facili da riconoscere. I volontari, coordinati da noi del Comitato Parco, gireranno per il Parco per individuare i luoghi di presenza di queste essenze.
I dati raccolti saranno girati al Consorzio Parco e Villa Reale che provvederà a comunicare il tutto al Parco Regionale Valle del Lambro che ha in carico la gestione del verde e che organizzerà interventi per eliminare queste presenze dannose. Il Consorzio Parco e Villa Reale appoggia il progetto.
Appuntamento per le ore 14, sabato 2 ottobre, presso Villa Mirabello: direttamente su Viale Mirabello, in corrispondenza delle porte di accesso alla corte della Villa. I volontari riceveranno le istruzioni del caso.
Materiale occorrente: blocco per appunti, smartphone (se ne siete sprovvisti, non è un problema), scarpe comode.
Potrà essere utile la bicicletta.
Protocollo covid: distanziamento e mascherina (obbligatoria).
Iscrizione obbligatoria: per iscriversi e per informazioni, scrivere a matteo.barattieri1@libero.it
Sabato, vi verranno chiesti: nome e cognome, codice fiscale. Servono per l'assicurazione, che è a carico del Comitato per il Parco che organizza l'iniziativa.
L'attività dovrebbe durare un paio di ore.
A sabato, per chi ci sarà.


Matteo Barattieri



domenica 26 settembre 2021

24 settembre 2021: graditi ritorni

 24 settembre 2021

Ritornano i nostri amici aironi guardabuoi.

17 individui osservati sul Prato del Mirabello o ex-ippodromo che dir si voglia. Aspettano che il Colosio sparga il letame? Mario Cerchiai - sempre attivissimo - li segnala, lo stesso giorno, sui prati tra Arcore e La Ca' (frazione di Arcore). 

Si scatenano i nostri fotografi.

Qui Mario Maino:


E le successive istantanee sono opera di Linda Iungo.








Sempre in questa zona, qualche lucherino in volo.

Matteo Barattieri

Rassegna micologica 2021

Un classico, ormai da anni.

Una manifestazione sempre di grande interesse, organizzata e condotta da esperti micologi.

Siamo alla 42° edizione. 

2-4 ottobre 2021 presso la Cascina San Fedele.  

Sabato 2 e domenica 3 ottobre: orario continuato dalle 9.00 alle 18.00.

Lunedì fino alle ore 15.00.

Ingresso libero. Green Pass obbligatorio.

Come si dice in questi casi, intervenite numerosi!



VOLONTARI PER IL PARCO: FATEVI VIVI



Vuoi diventare volontario per il Parco? Fatti vivo!

Lavori di piccola manutenzione, interventi pro fauna e pro flora, qualche indagine sul campo: ecco alcune delle iniziative che potrebbero coinvolgere i volontari.

L'idea è viva da un po' di tempo. E più persone chiedono ogni tanto al sottoscritto e ad altri che seguono da vicino le vicende del nostro amato Parco se si può fare qualcosa di utile per il citato Parco.

Ci sono - ed è aspetto significativo - l'appoggio e il sostegno del Consorzio Parco e Villa Reale di Monza. E ci siamo noi del Comitato Parco di Monza a coordinare il progetto. E a garantire una copertura assicurativa (non guasta mai).

Ecco alcuni esempi di attività a cui stiamo pensando:

- vari lavori di manutenzione ordinaria, che non prevedano particolari competenze

- eventuali interventi di rimozione rifiuti sulle aree verdi

- controllo e segnalazione di situazioni che richiedano interventi

- attività di campo di tipo naturalistico: raccolta di dati, osservazioni...

- interventi in favore della fauna e della flora (eliminazione di piante infestanti, creazione di siti utili all'insediamento di specie...)


Non prevediamo invece attività di questo tipo: vigilanza, per la quale esistono già corpi specifici; pianificazione e progettazione, consulenze e altre mansioni di carattere professionale; guida e accompagnamento di visitatori.


A breve - vi comunicheremo i dettagli - abbiamo in programma queste operazioni:

- raccolta dati su alcune specie vegetali infestanti e dannose

- interventi in favore degli anfibi (i nostri amati rospi!), quali la sistemazione delle pozze esistenti, la messa in posa di recinzioni per proteggere preziosi habitat (il famoso stagnetto dei rospi)

- raccolta invernale delle foglie di ippocastano (fondamentale per prevenire infezioni legate alla presenza di un insetto dannoso, portato qui dall'uomo in maniera involontaria)


Dai, se siete interessati potete scrivermi in privato a questo indirizzo: matteo.barattieri1@libero.it 

Matteo Barattieri


domenica 5 settembre 2021

Agosto 2021: nutrie nel Lambro

 

Devo dire di essere rimasto letteralmente basito: stamattina transitavo sul ponte di via Azzone Visconti per poi dirigermi verso via Buonarroti. Ho gettato un’occhiata al Lambro, cosa che faccio con regolarità…non mi aspettavo di vedere due nutrie trastullarsi beatamente nell’acqua. Il grosso roditore, essendo grande all’incirca come un castoro, non passa certo inosservato. Il tempo di estrarre  il cellulare dalla tasca e i due animali si erano già allontanati verso valle nuotando con sorprendente rapidità! Roba per ricercatori…per me incontro assolutamente inaspettato!

 

Edo Melzi

Autodromo no: alcune (ottime) ragioni per dirlo

 



Ad ogni gran premio monzese, puntuale la discussione, da bar ma neanche troppo. E allora: le mani nel piatto. Con un presupposto, sincero e sentito come pochi: lo scrivente è di parte, e dalla parte del Parco, e contro (va da sè) il circuito in oggetto.

Un ospite sgradito 1: tra passato e presente
Ospite: così va definito l'impianto. Un impianto inserito in maniera improvvida e sconsiderata in una epoca nella quale la tutela del territorio e la sensibilità verso i beni culturali ed ambientali non erano ancora nella mente dei più. Oggi, siamo - abbastanza? - sicuri, nessuno stravolgerebbe un Parco storico per inserirvi un circuito motoristico. Già, la realizzazione ha bruttato in maniera catastrofica un complesso monumentale di valore mondiale, cancellando boschi, prati, viali, prospettive... Dice: ormai è presente, lasciamolo. E altri chiosano spesso: quella parte di Parco ormai è stata modificata, lasciamola così come è. Uno dei nodi è proprio questo. L'autodromo non è un corpo cristallizzato nel tempo ed immoto. Nossignori: per sua stessa natura è soggetto a ripetuti interventi ed operazioni di modifica. Lavori che comportano spesso e volentieri ulteriori sacrifici, in termini di aree verdi e non solo, per il nostro Parco. E' uno dei nodi principali delle tante nostre (come Comitato Parco) battaglie. Il circuito si comporta come un ente pronto a consumare il nostro gioiello verde, anche su richieste dei dirigenti del sport motoristico internazionale. Questi ultimi sanno benissimo che il circuito si trova in una area protetta, e si valgono di questo aspetto per dar vita ad un classico: o modifichi l'impianto o ti tolgo il gran premio. Il tutto con l'obbiettivo, malcelato, di succhiare quanti più soldi ad Aci/SIAS (gestori dell'autodromo e concessionari del gran premio italiano).

Un ospite sgradito 2: il futuro
Il (si fa per dire) dettaglio è stato più volte segnalato ma sembra sfugga ai più. L'attuale contratto di concessione il circuito - che, va ricordato, è di proprietà pubblica - che lega Aci-SIAS e Consorzio Parco e Villa Reale contiene un punto decisamente pericoloso. Aci-SIAS potrà chiudere l'area del circuito al pubblico per gran parte dell'anno, lasciando l'accesso ai cittadini solo per pochi giorni. L'obbiettivo è stato dichiarato più volte, ed è nelle previsioni da tempo: l'autodromo deve divenire una area per eventi di vario tipo. I prati storici (Gerascia e Roccolo) sono destinati a sparire e ad ospitare manifestazioni quali il Motor Show, in agenda già nel 2020 ma fin qui non effettuato per la pandemia. 
Ad oggi, Aci-SIAS non ha in realtà chiuso l'autodromo per motivi intuibili: costerebbe soldi per sorveglianza e affini. Se dovesse partire la macchina sopra indicata (la trasformazione di questa parte di Parco in una sorta di Disneyland), state pur sicuri che ci scorderemo di poter accedere a, in buona sostanza, metà Parco, se comprendiamo anche il golf.
Ecco un altro dei nodi delle nostre campagne anti-autodromo.

Per un pugno (a malapena) di dollari
Dice: ma l'autodromo porta soldi e prestigio. Sul prestigio, niente da eccepire: un poco di notorietà non guasta ad un territorio. E i soldi? Negli anni, se ne sono lette di tutti i colori. Ci sono stati diversi tentativi di stimare le ricadute ovvero l'indotto legato al gran premio. Le ultime stime sono partite da presupposti poco credibili: si è applicato un modello calibrato per la settimana della moda di Milano. In realtà, l'indotto è tuttora da dimostrare. Si dice: gli alberghi guadagnano, eccome. Quali alberghi? Il nostro territorio non ha certo una industria della ricettività così sviluppata. Del resto, se, nonostante la gara, non si è sviluppata una vera e propria industria alberghiera, questo vorrà dire qualcosa. Un convegno da 200 iscritti riempirebbe le camere delle strutture monzesi. 
Un paio di punti. Stando ai numeri, le punte di presenze in alberghi e pensioni del Monzese si hanno, se non erro, in ottobre. Giova ricordare come Riga - esponente dei commercianti monzesi, non un attivista di Greenpeace - in una intervista sulla stampa locale, dichiarava un paio di anni fa che la settimana del gran premio costituisce un danno per il commercio locale: la gente non va in centro Monza, per motivi intuibili.
In realtà, il giro di affari passa ben lontano dal nostro territorio. A guadagnare sono altri soggetti, non certo i monzesi o i brianzoli. Persino le bancarelle che vendono materiale vario (tra cappellini, magliette e affini) non sono gestite da indigeni. Ma il grosso è costituito dal fiume di denaro che gira tra i dirigenti della Formula 1 e lascia le briciole su Monza; anzi, chiede notevoli esborsi per i diritti. 
Lo stesso autodromo coi suoi bilanci in rosso non naviga in acque così gradevoli. 
E ancora. In realtà, la gara costituisce un peso per le casse pubbliche. Dalla Regione arriveranno tanti euro: in 4 anni, ben 20 milioni. E' lo sport moderno, bellezza: si assiste a Monza alle stesse situazioni che, purtroppo, accompagnano i grandi eventi. Mondiali ed Olimpiadi rappresentano un peso ed un danno per i paesi ospitanti, costretti a pesanti esborsi. I recenti giochi olimpici giapponesi non han fatto eccezione. Ci si chiede se questa deriva ormai insostenibile potrà andare avanti ancora tanto. 
Di più. Aci-SIAS ad intervalli più o meno regolari, misurabili in termini di alcune settimane, continua ad uscire con richieste di soldi - 90-100 milioni di euro - al governo centrale. Per una serie di interventi sul circuito. Dalla stampa, trapela solo parte dell'intero progetto. Altri fondi pubblici. E nuovi pesanti sacrifici per il Parco, facile da prevedere. Ci si chiede se il gioco vale la candela, ricordando che il gran premio potrebbe lasciare Monza in qualsiasi momento. Andate a leggere il contratto tra Aci-SIAS e Liberty Media (ente che gestisce il circo della F1): si parla di gran premio di Italia non di Monza. Se altri lidi fossero più favorevoli (Imola, Mugello...), la gara tanto amata da parecchi lascerebbe la nostra città. Insomma: tanti investimenti pubblici perennemente a rischio.

Abbassa il volume, per favore 
Inquinamento acustico: una piaga che tormenta i frequentatori del Parco e gli abitanti delle zone limitrofe al circuito ormai da lustri. L'obiezione è un classico: non bisognava costruire (e nemmeno comprare) case e simili vicino all'impianto. In realtà, è il contrario. Abitazioni e affini esistevano già, quando, alla fine degli anni '80, l'attività motoristica a Monza ha avuto un forte incremento; gli svizzeri avevano deciso che, da loro, non si corre più in macchina. E' da allora che, appunto, il fracasso dei motori ha cominciato a tormentare i timpani.


Te la do io una città più viva
Concludiamo con un classico. In non pochi a dire: Monza è morta durante tutto l'anno ed è viva solo nei giorni del gran premio. A parte che questa vivacità si riduce alla presenza di qualche bancarella in centro e poco altro: roba che interessa a pochi. Ma è la filosofia che sta dietro l'affermazione sopra riportata ad essere malcalibrata. il grande evento di breve durata non può essere considerato come essenziale per la vitalità di un territorio. Soprattutto, poi, in questo caso, ovvero per una manifestazione che viene calata su Monza ma non è espressione diretta della comunità.
Nossignori: la vivacità di un territorio si misura in altri termini. Si misura sulla partecipazione dei cittadini, sulla loro capacità di contribuire nel quotidiano e negli ambiti più disparati alla vita pubblica, sui fermenti culturali, sui tanti (magari piccoli) appuntamenti che riempiono l'agenda annuale e che sono espressione diretta della cittadinanza. E - perchè no? - sull'interesse per la difesa e la valorizzazione dei propri beni culturali ed ambientali.

Matteo Barattieri