MORIREMO GOLFISTI
Per il popolino più che mai bue, il golf è "la parte più curata e meglio tenuta del Parco". Dimentiche, le masse incolte ed illetterate, di alcuni aspetti. In primis, l'erba di green e tee è verde grazie all’addizione di composti non propriamente bio. Per tacere del consumo di acqua.
Di più. Per la creazione dell'impianto, venne sfigurata e bruttata una parte consistente del malcapitato Parco. I miei - mia mamma, Lissoni di schiatta, era della immediatamente limitrofa San Giorgio (Biassono) - e nostri avi chiamavano quella zona "La Svizzera" per le sue caratteristiche: il settore era occupato da affascinante ed ampia area a bosco.
90 ettari 90: questa l'estensione del settore occupato dal Golf Club Milano, nome dalle malcelate connotazioni colonialiste. In pratica, Un settimo della superficie del Parco è riservato ai pochi soci del citato club. Una privatizzazione che stona con un contesto che si vorrebbe pubblico in toto. Ci sarebbe altro ma lo vediamo poi.
I rapporti con il Consorzio Parco e Villa Reale sono regolati da un contratto di concessione, e da un affitto non molto oneroso. Alla scorsa scadenza, come Comitato Parco, abbiamo raccolto, in un tempo da primato (2-3 mesi), circa 5mila firme per una petizione. L'istanza chiedeva di allontanare in breve tempo l'impianto, e di restituire l'area ai cittadini. All'epoca, era sindaco Faglia. Non se ne fece niente. Solo una voce in Giunta, quella della allora assessora Pollastri, chiese di ridurre almeno l'area data in uso al golf club: lettera morta.
Un'occhiata alla porzione di Parco in oggetto mostra situazione che grida vendetta. Le aree a bosco, da anni, sono state depauperate del sottobosco: fasce arbustive e alberi giovani completamente cancellati. Più volte la cosa è stata segnalata, e più volte si è chiesto di ripristinare le condizioni che sarebbero proprie di un bosco di alto fusto. Anche queste istanze: lettera morta.
Quest'anno, la concessione scade. Gli scarni capitoli dedicati al Parco dalle varie compagini in campagna elettorale non mi sembra citino una problematica così importante. Da qui la domanda. Cosa prevedete per il golf? Riusciremo finalmente a liberare il Parco da questa presenza, magari nel giro di 2-3 anni?
E, per dirla col grande Mario Fossati (1994), "il Parco Parco sia".
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