Pubblichiamo con molto piacere a partire da oggi, una rubrica, a cura di Marco Cuconati, sugli insetti più interessanti che è possibile osservare nel Parco di Monza. Ringraziamo ancora una volta Marco per la preziosa collaborazione, e lasciamo senza ulteriori indugi la parola allo Scarabeo Rinoceronte.
Oryctes nasicornis (Linnaeus, 1758)
(Scarabeo rinoceronte)
Dimensioni: 25-40 mm
Foto da: http://zoology.fns.uniba.sk/poznavacka/Insecta2.htm
Lo scarabeo rinoceronte è un coleottero che appartiene alla famiglia dei Dinastidi, che comprende tra i suoi rappresentanti alcuni dei coleorrììteri più grandi del mondo, come il Dynastes hercules, lungo fino a 18 cm diffuso nell’America meridionale
Il nostro, più modestamente, arriva a 4 cm, ma con ciò rimane un grosso coleottero della nostra fauna con elitre chiare e lucide bruno-marrone, testa e torace più scuri. Il maschio, inconfondibile, presenta robuste protuberanze sul torace ed un lungo corno sul capo, ridotto ad un piccolo tubercolo nella femmina.
Le larve sono biancastre con zampe e capo arancioni e corpo piegato a C, come quelle di un maggiolino, ma più grandi. Si sviluppano nel terreno nutrendosi di radici oppure nei tronchi marcescenti di salici, querce, faggi e altre latifoglie. Il ciclo di sviluppo richiede circa 15 mesi.
Distribuzione e habitat: lo Scarabeo rinoceronte è presente nell’Italia continentale ed isole. Si rinviene spesso al suolo o lo si osserva mentre vola al crepuscolo, nei boschi e nei parchi. Di notte è spesso attratto dalle luci artificiali.
Periodo di attività: gli adulti si osservano da maggio ad agosto, poi muoiono. Durante la loro breve vita si nutrono di linfa che fuoriesce dalle ferite accidentali dei tronchi.
Nel Parco di Monza non è raro rinvenirlo nel periodo adatto, anche se spesso si tratta di esemplari morti, schiacciati o resti del pasto di qualche predatore
Lo scarabeo rinoceronte è un bel caso di dimorfismo sessuale, cioè di differenza tra nella morfologia tra il maschio e la femmina non direttamente legata alla funzione riproduttiva.
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Ringrazio Marco per la scheda. Capita di trovare, nel Parco, esemplari morti e mangiucchiati o frammenti di scarabei e coleotteri vari di dimensioni ragguardevoli. Non è difficile, basta tenere d'occhio, soprattutto in periodo estivo, sentieri e spazi liberi dall'erba. Chi sono i predatori? In genere sono le cornacchie. Ma anche altri uccelli, quali rapaci come i gheppi, si cibano di questi grossi insetti. E le loro borre sono validi testimoni. Ma questa è un'altra storia.
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