Sottofondo
classicamente agostano, il suono dei richiami delle balie nere – qui sotto
trovate una foto di Gaetano “Gaenava” Nava, scattata alla Vasca Volano (Agrate
Brianza) – riempie l’aria. Ma quante sono? Un eventuale contatore, solo per il
nostro Parco, potrebbe arrivare a fine scala. La seconda metà dell’estate è per
questa specie periodo di migrazione: i loro trasferimenti verso i luoghi di
svernamento interessano anche le nostre lande.
Nei
giorni 24 e 25 agosto 2012 sono al Parco; mi muovo presto, già alle 6.15 varco
i cancelli, aperti ben prima dell’orario canonico (nessun problema: gli addetti
al servizio tendono spesso ad anticipare i tempi).
Una
tappa è per me un classico: l’area a nord della Cascina Frutteto, settore che
riecheggia, invero alla lontana, ambienti agricoli. Nel passato, qui, non sono
mancate osservazioni e sbinocolate molto gradite. C’è mica solo il binocolo: ho
con me il registratore. Ebbene sì: ci sono quelli che la macchina digitale
sempre a portata, e quelli che alla ricerca di immagini e istantanee
preferiscono le immersioni tra tracce sonore e mp3. Il sottoscritto appartiene
alla seconda schiera.
Capitolo
ricchissimo di spunti, il mondo dei suoni: per gli appassionati di fauna,
comunicazioni acustiche ovvero canti e richiami.
Il
registratore ha tante proprietà. Non è solo un mezzo per catturare vibrazioni
dell’etere. Nossignori: obbliga anche ad aumentare la concentrazione. Non si
tratta solo di individuare l’oggetto da trasformare in bit di memoria: mentre l’apparecchio
è in funzione, ci accorgiamo di captare, con le nostre orecchie, dettagli e
sonorità che forse avremmo altrimenti trascurato. Ci torneremo, forse, sulle
pagine del blog.
Ma
torniamo alle protagoniste di oggi, le nostre balie nere. In migrazione non è che
abbiano un repertorio di grande respiro; insomma, sempre il classico breve
richiamo, monosillabico e insistente. Basta trascorrere un poco di tempo col
registratore in azione: si apre un universo. Quella che segue è una piccola
antologia.
Si consiglia di ascoltare a volume alto.
Ecco
il classico tik (come viene descritto dalle guide). In alcune parti della
registrazione si odono due esemplari. Lo chiameremo suono 339 (dal numero della
traccia).
339 copia primi 15 secondi versmp3 by MatteoB
Il
relativo sonogramma è riportato qui sotto: si tratta di un grafico che ha sull’asse
orizzontale il tempo (in secondi) e su quello verticale le frequenze ovvero le
vibrazioni dell’aria causate dal suono (l’unità di misura è in questo caso il kHz
(kiloHertz). Si consiglia di ingrandire l’immagine e di guardarla mentre si
ascolta la traccia sonora.
Si consiglia di ingrandire i sonogrammi, e di guardarli ascoltando la traccia audio.
Le
strisce verticali più spesse rappresentano i vari richiami; in alcune parti del
grafico ne troviamo due vicine: corrispondono ai richiami di due individui. I
più attenti avranno notato la presenza di tre regioni scure. Sono localizzate
rispettivamente tra 11,0 e 11,5 secondi, tra 12,0 e 12,5 secondi e tra 12,5 e
13,0 secondi. Di cosa si tratta? Lo vedremo più avanti: si tratta di un suono simile ad un ronzio.
In
questa traccia, un altro esemplare: il richiamo è differente dal tipico tik
visto sopra; è un suono quasi bisillabico. Lo chiameremo suono 340.
340 copia primi 10 secondi versmp3 by MatteoB
Il
sonogramma ci mostra i richiami: sono le quattro strisce verticali più marcate.
Al secondo numero 9 appare una banda verticale più ampia: corrisponde ad un
richiamo simile a un ronzio. Interessante questo suono: confesso che se il
registratore non avesse obbligato ad un poco di attenzione in più non lo avrei
colto.
Ulteriore
inciso. Il lavoro al pc (sotto trovate riferimenti) permette a sua volta di
individuare sonorità, sia attraverso il banale riascolto, sia attraverso la
visione dei sonogrammi.
Questo
suono invece (lo chiameremo 344) è più secco, ricorda il richiamo del picchio
rosso maggiore.
L’impronta
sul sonogramma (riportato qui sotto) è marcatamente diversa da quanto visto
finora.
Le
linee verticali raggiungono frequenze più alte.
Richiami
diversi o richiami di individui diversi? Si tratta di richiami differenti
emessi da individui differenti.
Eccoli
assieme: 339 e 344. E controlliamo il sonogramma: il 344 è ben riconoscibile:
le strisce verticali che toccano frequenze più alte. La prima parte della
traccia sonora mostra il 339: ad accompagnare il richiamo il ronzio individuato
sopra.
Il
mondo è fatto di massimi e minimi sistemi. Concediamoci qualche istante di
minimalismo, le nugae di catulliana memoria. Questa registrazione contiene, al
secondo 4,00, un suono che ricorda il verso di contatto di un silvide: ad
emetterlo è sempre la nostra balia nera; purtroppo la registrazione non rende
giustizia all’emissione sonore. Proseguendo nell’ascolto della traccia, l’orecchio
individua facilmente più ronzii, visibili sul sonogramma.
L’universo
delle balie nere ci mostra dunque una bella varietà di richiami. Il mio
quaderno di campo per questa uscita recita così:
“””””””””””””””””””
Vari
tipi di richiami di balie:
-
Classico tek
-
Suono più prolungato, quasi bisillabico
-
Suono secco (simile al richiamo di un picchio)
-
Ronzio
-
Suono simile al verso di contatto di un silvide
-
Suono parente dei tuit dei fringillidi (non rilevato nelle registrazioni)
“””””””””””””””””””””
Correva
il luglio del 2007 (credo): come sempre, ero impegnato con i campi estivi su in
Valle Aurina/Ahrntal (Sudtirolo). Con un gruppo (più o meno accuratamente
selezionato) avevo trascorso una nottata poco sotto la cima del Monte Lupo/Wolfeskofel,
in una baracca un tempo usata da cacciatori. La mattina, un suono lugubre, proprio
sotto la mia testa: roba da film dell’orrore. Uno scoiattolo piazzato tra i
rami di un albero. Da allora, uno degli obbiettivi, appena avessi posseduto un
buon registratore, sarebbe divenuta la cattura di una traccia sonora di questo
aniumale.
L’occasione
si presenta proprio il 24 agosto. Mentre ero intento a seguire le balie, strani
rumori provenivano dagli aceri. Uno scoiattolo rosso, pensa te. A perfetta
distanza dai microfoni.
Anche
in questo caso in campionario non è dei più poveri.
A
fare da sfondo, va da sé, le nostre balie (e qualche altro volatile).
Qui
distinguiamo un lamento iniziale, una serie di gemiti soffocati e una latrato
simile ad uno sbuffo, accompagnati dal picchiettare delle unghie sul tronco di
un acero.
Red squirrel sciurus vulgaris Scoiattolo rosso Parco di Monza Park of Monza August 24th 2012 24 agosto 2012 (era file316 copia minuti 2 00 3 00 non trattati) by MatteoB
Qui
distinguiamo due latrati simili a sbuffi e un gemito soffocato, oltre al
picchiettare delle unghie.
Il
sonogramma relativo a questa ultima traccia è più sotto.
316 copia minuti 1 35 1 50 non trattativersmp3 by MatteoB
Alla prossima.
Matteo Barattieri
Incredibile ma vero: proprio ieri ho visto uno scoiattolo rosso nei pressi di via Buonarroti, esattamente in piazza Bonatti. L'animale correva e cercava alberi su cui salire. E' poi entrato in un giardino.
RispondiEliminaSempre ieri, ma nel pomeriggio, c'era uno scoiattolo nei giardini di via Pier della Francesca. Si trattava dello stesso esemplare? e come era arrivato lì?
Edo