UNA PRESENZA SORPRENDENTE
Faccio eco al bell’articolo di Matteo per evidenziare altre
caratteristiche di questo superpicchio, il nero appunto, che affascina,
stupisce e sorprende.
Devo dire che quando ho saputo della sua nidificazione nel
Parco sono rimasto letteralmente sbalordito. Il nero, infatti, come già
sottolineato da Matteo, è un tipico abitatore delle foreste estese, dotate di
un numero significativo di grandi alberi, anche marcescenti, in cui il nostro
scava crateri a scopo alimentare e, aspetto importante, un bel foro per la
nidificazione. Di conseguenza un volatile esigente, che non si accontenta di
poco. Proprio per questo nidifica su tutto l’arco alpino, dalla Valle d’Aosta
al Friuli, dove trova un ambiente favorevole. Sull’Appennino è presente, ma più
localizzato. Si rinviene, infatti, nell’Appennino tosco-emiliano, nel Parco
nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in Sila e in Aspromonte.
Conseguentemente ci si potrebbe chiedere perché abbia
nidificato nel Parco. Può darsi che, la sua discesa in pianura, sia stata
favorita da migliorate condizioni ambientali complessive nella suddetta area.
Francamente, guardandomi attorno, non mi sembra di percepire
tale miglioramento. Vedo un continuo proliferare di nuove costruzioni a scopo
abitativo, spesso inutili, dal momento che la loro erezione, talvolta, non
risponde ad un bisogno reale, ma solo a quello del costruttore; per non parlare
poi della qualità dell’aria, sempre in bilico. Non c’è bisogno di ricordare
che, durante ogni inverno, siamo assediati da polveri sottili e ristagno delle
sostanze inquinanti. E allora? Forse la risposta sta in una cartina della zona.
Se si osserva il Parco, magari dall’alto, lo si vede come un’oasi rigenerante di
verde in mezzo al grigio diffuso. Alberi, prati, siepi, rogge ed un fiume in
mezzo al dilagare incontrollato del cemento. Il picchio nero se ne sarà
sicuramente accorto, ne ha approfittato e si sarà trovato bene. Sembra una
fiaba a lieto fine ma è realtà.
Il mio augurio è che la sua presenza nel Parco diventi
costante e che tutti noi impariamo a rispettare questo straordinario ospite!
Edo Melzi
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RispondiEliminagrazie, Edo, per il contributo
RispondiEliminaAggiungo e rettifico: sull'Appennino il picchio nero è presente anche in alcune foreste dell'Appennino ligure, nel Parco nazionale delle foreste casentinesi, nel parco nazionale del gran Sasso e dei monti della Laga, Nel Parco dei monti Sibillini e sul Pollino. Mi scuso per il refuso! Edo
RispondiEliminaNell'estremo Appennino meridionale la presenza più significativa si trova in Sila, dove, assieme a Pollino e Aspromonte è un relitto glaciale vivente. Per approfondimenti:
RispondiEliminahttp://www.meteoweb.eu/foto/il-picchio-nero-il-piu-grande-picchio-deuropa-che-nidifica-nel-parco-nazionale-della-sila-gallery/id/902281/