lunedì 19 agosto 2019

UNA PRESENZA SORPRENDENTE

un articolo del nostro Edo Melzi, che ringraziamo


UNA PRESENZA SORPRENDENTE

Faccio eco al bell’articolo di Matteo per evidenziare altre caratteristiche di questo superpicchio, il nero appunto, che affascina, stupisce e sorprende.
Devo dire che quando ho saputo della sua nidificazione nel Parco sono rimasto letteralmente sbalordito. Il nero, infatti, come già sottolineato da Matteo, è un tipico abitatore delle foreste estese, dotate di un numero significativo di grandi alberi, anche marcescenti, in cui il nostro scava crateri a scopo alimentare e, aspetto importante, un bel foro per la nidificazione. Di conseguenza un volatile esigente, che non si accontenta di poco. Proprio per questo nidifica su tutto l’arco alpino, dalla Valle d’Aosta al Friuli, dove trova un ambiente favorevole. Sull’Appennino è presente, ma più localizzato. Si rinviene, infatti, nell’Appennino tosco-emiliano, nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, in Sila e in Aspromonte.

Conseguentemente ci si potrebbe chiedere perché abbia nidificato nel Parco. Può darsi che, la sua discesa in pianura, sia stata favorita da migliorate condizioni ambientali complessive nella suddetta area.

Francamente, guardandomi attorno, non mi sembra di percepire tale miglioramento. Vedo un continuo proliferare di nuove costruzioni a scopo abitativo, spesso inutili, dal momento che la loro erezione, talvolta, non risponde ad un bisogno reale, ma solo a quello del costruttore; per non parlare poi della qualità dell’aria, sempre in bilico. Non c’è bisogno di ricordare che, durante ogni inverno, siamo assediati da polveri sottili e ristagno delle sostanze inquinanti. E allora? Forse la risposta sta in una cartina della zona. Se si osserva il Parco, magari dall’alto, lo si vede come un’oasi rigenerante di verde in mezzo al grigio diffuso. Alberi, prati, siepi, rogge ed un fiume in mezzo al dilagare incontrollato del cemento. Il picchio nero se ne sarà sicuramente accorto, ne ha approfittato e si sarà trovato bene. Sembra una fiaba a lieto fine ma è realtà.
Il mio augurio è che la sua presenza nel Parco diventi costante e che tutti noi impariamo a rispettare questo straordinario ospite!


Edo Melzi


4 commenti:

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  2. Aggiungo e rettifico: sull'Appennino il picchio nero è presente anche in alcune foreste dell'Appennino ligure, nel Parco nazionale delle foreste casentinesi, nel parco nazionale del gran Sasso e dei monti della Laga, Nel Parco dei monti Sibillini e sul Pollino. Mi scuso per il refuso! Edo

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  3. Nell'estremo Appennino meridionale la presenza più significativa si trova in Sila, dove, assieme a Pollino e Aspromonte è un relitto glaciale vivente. Per approfondimenti:

    http://www.meteoweb.eu/foto/il-picchio-nero-il-piu-grande-picchio-deuropa-che-nidifica-nel-parco-nazionale-della-sila-gallery/id/902281/

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