L'averla piccola è specie fortemente in calo da tempo, per colpa di pesanti alterazioni degli ecosistemi, legate ad interventi dell'uomo. La scomparsa di ambienti marginali, siepi e affini sta rendendo le averle sempre più minacciate.
In questi due giorni al Parco, diversi esemplari in migrazione. Ne abbiamo contati almeno otto.
E i cittadini? La giornata di ieri, 13 maggio, fa poco testo. Pioveva, porca sidela. Quindi, non sono stati molti i cittadini che hanno battuto strade e stradine del Parco.
Da anni, in questo periodo si fanno notare. Difficilmente, potranno fermarsi a nidificare: gli habitat favorevoli sono, ahinoi, poco presenti; ne parleremo poi.
Oggi, invece, una folla consistente ha varcato i cancelli. Si registra una complessiva buona condotta: soggetti distanziati tra loro, mascherine tolte solo secondo il protocollo. Insomma, un sostanziale autocontrollo. E il controllo? Qualche pecca va segnalata. Ieri, ore 13: Porta Monza sguarnita. Oggi, tra le 11 circa e le 11.25: Porta Monza sguarnita, mentre la gente affluiva. Non è il massimo.
Sicuramente, è saggio non aprire anche nei fine settimana, almeno al momento.
Annotiamo, purtroppo, i soliti cani lasciati liberi da padroni poco rispettosi delle regole e della fauna selvatica.
E le averle piccole e affini? Be', sarebbe da lanciare una campagna per creare zone a incolti, a siepi e ambienti simili. Basterebbe utilizzare a questi scopi alcuni ettari, per ottenere interessanti risultati pro biodiversità.
Ma ci torneremo.
Rimane da salutare un picchio verde sbarazzino, posato su un palo.
Matteo Barattieri - Comitato per il Parco di Monza
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