martedì 28 aprile 2020

Se vi manca il Parco di Monza - parte 27: Per chi martella il picchio (cap 1)

Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia.

Foto: Edoardo Viganò, Mario Maino, Massimo Brigo, Mattia Panzeri

"Ho visto un picchio!"; l'esclamazione ormai rimbomba anche dal cuore dei centri urbani. Il gruppo di pennuti da qualche lustro vede estendere le proprie aree di frequentazione e nidificazione anche alla città. Anche nella nostra Monza, i picchi si fanno vedere tra giardini privati e piccole aree verde pubbliche. Gli alberi invecchiano: il processo li rende invitanti e graditi per i nostri picchi.
Ma qui siamo al Parco, e diamo uno sguardo alle specie che lo abitano.

Abbiamo attualmente 4 specie appartenenti al gruppo dei picchi. Vediamole in rassegna, con qualche indicazione per il riconoscimento.

Prima le caratteristiche generali del gruppo, evidenziate in figura 1



Picchio rosso maggiore
Uno dei caratteri diagnostici: la presenza di due bande bianche sul dorso, come si nota in figura 2.


Distinguere maschio e femmina è abbastanza semplice (figura 3). Il maschio ha una zona rossa sulla nuca, dettaglio che manca alla femmina.


Picchio verde: il colore verde è la caratteristica principale. Rispetto agli altri picchi, tende a passare molto tempo sui prati, in cerca di formiche, di cui si nutre. La figura 4 mostra un maschio.

Il picchio rosso minore (figura 5): il nome già ci mette sulla strada giusta. Si tratta di un piccolo volatile. Non facile da vedere: rimane sempre sugli alberi, nel folto delle chiome. Ed è silenzioso per gran parte dell'anno. 



Picchio nero (figura 6)
Il più grande dei picchi europei. Colore: nero. 
A prima vista, può essere scambiato per un corvo.


Fin qui, una rapida presentazione. Come stanno le popolazioni dei picchi del Parco? Prossimamente, su questi schermi, qualche dettaglio interessante.


alla prossima
Matteo Barattieri - Comitato per il Parco di Monza

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