lunedì 6 aprile 2020

Se vi manca il Parco di Monza - parte 23: Uno specchio d'acqua e i suoi abitanti



Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia.

I Giardini della Villa Reale di Monza esercitano un indiscutibile fascino su chiunque ne percorra i sentieri, in qualsiasi stagione dell’anno. E, all’interno degli stessi, il Laghetto, le cui dimensioni, peraltro, sono tutt’altro che trascurabili, rappresenta meta privilegiata. Del resto l’acqua, all’interno di un Parco, è elemento di grandissimo valore sia ecologico che paesaggistico e ne arricchisce la biodiversità favorendo la presenza di specie, che, senza l’elemento liquido, non si troverebbero.

Ho già avuto modo di parlare, su questo blog, del Laghetto ma ora lo faccio in modo un po’ più preciso e dettagliato, tentando di metterne in evidenza alcune caratteristiche.
La sistemazione dell’area si deve al Piermarini con il sinuoso laghetto dalla forma allungata e la splendida cascatella laterale che scende fra le rocce: l’impressione che se ne ricava è romantica ed irresistibile al tempo stesso.

Interessante anche il Tempietto neoclassico, situato in prossimità di un lato del lago: recentemente sottoposto ad un lavoro di restauro e di ripulitura, fa parte dell’iconografia tradizionale dello specchio d’acqua e compare in molti dei dipinti e delle fotografie che, nel tempo, lo hanno immortalato.

A proposito di pittura va detto che le rappresentazioni non mancano: Martino Knoller, nato a Steinach, presso il Brennero nel 1725 e morto nel 1804 è uno dei nomi da ricordare. Come pure vanno citati l’incisore Gaetano Riboldi e Carlo Sanquirico con le sue belle stampe.
Dicevo della frequentazione. Chi visita i giardini della Villa, difficilmente rinuncia a fare un giro del lago, peraltro interamente circondato da un bel sentiero…e non c’è stagione che tenga…se d’estate l’afflusso di persone è di gran lunga maggiore, le stagioni intermedie e l’inverno regalano spettacoli splendidi con tavolozze di colori o atmosfere oniriche e rarefatte.

Altro aspetto che stimola frequentazione e osservazione sono le diverse specie di uccelli che hanno eletto lo specchio d’acqua come abituale dimora a cominciare dagli immancabili germani reali. Questo anatide è sicuramente il più diffuso in Italia e si trova quasi ovunque ci siano laghi o fiumi anche parzialmente degradati. Dimorfismo molto accentuato fra i due sessi: il maschio ha testa e collo di un bellissimo verde, mentre la femmina è uniformemente grigio-bruna. Le tinte più dimesse la proteggono adeguatamente durante il periodo della cova.
Ma la specie che frequenta abitualmente il laghetto da alcuni anni e colpisce tutti per la splendida livrea è l’anatra mandarina. Trattasi di volatile non originario dell’Europa ma dell’Asia. Sul laghetto della Villa pare trovarsi bene e la si può osservare con regolarità. Più piccola del comunissimo germano, colpisce per la strabiliante livrea con colori che vanno dal blu al rossiccio, dal verde al marrone.


La terza specie, meno facile da osservare, ma anch’essa assai comune è la gallinella d’acqua, rallide assai simpatico e a me molto familiare perché le ho dedicato una serie di osservazioni, all’interno del Parco, per valutarne quantità e comportamenti.
Sul lago l’ho vista nuotare più volte, con la solita eleganza, ma anche stazionare, insieme ai germani, sull’isolotto della parte settentrionale.

Al di là delle specie che vivono abitualmente sull’acqua o nelle immediate vicinanze, anche gli alberi che circondano le rive del lago consentono di osservare diversi volatili delle specie più varie: cince, fringuelli, merli, pettirossi e le immancabili cornacchie grigie.


Edo Melzi

Nessun commento:

Posta un commento