domenica 26 aprile 2020

Se vi manca il Parco di Monza - parte 26: Comunissimo, confidente ed elegante


Il nostro Parco è chiuso per l'emergenza. Ci manca. E allora: una serie di testi e immagini per alleviare la nostalgia.

Ricordo che qualche anno fa mia mamma mi chiama sconvolta: “Una cornacchia si è portata via un merlotto che stava imparando a volare! I genitori hanno fatto di tutto per impedirlo ma non ci sono riusciti!”
Lo sconcerto ed il dispiacere di mia mamma era comprensibile! Aveva vissuto quella predazione come un infanticidio; lo era ma in realtà è accadimento che in natura che si verifica non di rado.
Il merlo (Turdus merula) è, con tutta probabilità, il volatile più diffuso in Italia. Caratterizzato da una bella livrea nera che lo rende inconfondibile- la femmina è invece marrone-grigia-, non c’è persona che non l’abbia visto almeno qualche volta.
I due sessi, oltre che per il diverso colore del piumaggio, si distinguono anche per il becco: giallo nel maschio, scuro nella femmina.


FOTO DI EDOARDO VIGANO'

E’ un uccello simpatico e confidente. Frequenta regolarmente boschi, prati e giardini  ma anche le aiuole dei centri cittadini, ancorchè munite di siepi e cespugli che, per il merlo, sono luoghi di rifugio oltre che di nidificazione.
Una sua caratteristica specifica è quella di allontanarsi spesso a saltelli o camminando velocemente; inoltre, frequentemente, vola rasoterra o quasi e questa abitudine talvolta è letale in quanto finisce sotto le ruote delle auto.
Le forme sono armoniose e osservarlo è piacevolissimo sia quando cerca cibo sul terreno sia quando s’invola.
Dicevo del fatto che sia sostanzialmente inconfondibile; l’unico altro volatile con cui potrebbe essere confuso è lo storno, ma un’osservazione attenta elimina ogni dubbio. Lo storno (sturnus vulgaris) ha picchiettature chiare sul piumaggio, una coda più corta e riflessi verdi e viola che il merlo non possiede. Inoltre il merlo non vola mai in gruppi numerosi. Peraltro anche lo storno è estremamente diffuso.
Veniamo al Parco di Monza: anche qui lo si vede ovunque e con facilità. Sicuramente è uno degli uccelli più comuni all’interno dell’area verde. Naturalmente deve guardarsi dai predatori: come detto le cornacchie non disdegnano i piccoli merli e gli allocchi, talvolta, predano gli adulti.
E’ tale però la diffusione del nostro amico che l’organico complessivo non risente sensibilmente di questi naturali prelievi.

Edo Melzi

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