lunedì 13 luglio 2020

11 luglio 1999 - Quel concerto non s'aveva da fare

11 luglio 1999 - Quel concerto non s'aveva da fare

11 luglio 1999. Monza Rock Festival in autodromo. Qualcuno ha, nei giorni scorsi, ricordato l'anniversario: l'evento fu tra l'altro funestato da un temporale di quelli forti. Concerti nel Parco? Come attivisti pro Parco non possiamo certo celebrare il ricordo di questi eventi. Tuttavia...




Il cartellone del raduno presenta un nome: Blondie. In realtà, il gruppo non partecipò alla rassegna. Motivo: Debbie Harry (cantante, e anima e cuore del gruppo) accusava stanchezza dopo 4 concerti di fila. Sarebbe stata la prima data italiana della storia per i Blondie. Dovremo aspettare il 2014, a Segrate. Già. All'epoca, il gruppo mi piaceva molto ma non ero ancora il fanatico malato che sarei diventato poi. 
Da attivista pro Parco, ero e sono contrario a questi eventi nel nostro gioiello verde, ci mancherebbe. Ci fosse oggi un concerto Blondie nel Parco? Non avrei problemi a schierarmi contro. Non solo. Essendo in contatto (in)diretto col gruppo e non mancando di una buona dose di faccia tosta, proverei da subito a convincerli a lasciar perdere. Facendo leva, ad esempio, sull'impegno ambientalista della citata Debbie: l'ultimo album, Pollinator (2017), è dedicato alle api e al problema della loro diminuzione. Basterebbe dire che i prati del Parco sono fonte di nutrimento per gli impollinatori, e il gioco sarebbe (quasi) fatto. 

Del resto, ho regalato a Debbie Harry un libro che avevo fatto sul Parco di Monza. E a Matt (tastierista) un opuscolo che avevo messo insieme per lui con ricette monzesi e brianzole, abbinate a note sulla nostra città. Della serie: spargere il verbo (Parco e monzesità) il più possibile. E nelle circostanze più estemporanee. Matt aveva anche apprezzato. 

E se nel 1999 i nostri avessero calcato i prati del Parco? Be', una macchia indelebile, o quasi. Però, però, c'è di peggio. Il cartellone dell'evento presentava due soggetti - Pino Daniele e la Consoli - non propriamente graditi per il sottoscritto. Non entro nel merito di pentagrammi e testi. Ma le due voci summenzionate sono per le mie orecchie poco piacevoli. Insomma, passi devastare i Prati della Gerascia e del Roccolo, ma essere abbinati ai due musicisti di cui sopra sarebbe stato, invero, troppo. 

Nota a margine. Maledetto covid: per noi Blondiesti tutto fermo. Altro che Gerascia e Roccolo: qui mancano anche le normali esibizioni nel New Jersey o a Glasgow, porca sidela. 

Matteo Barattieri

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