sabato 30 gennaio 2021

Istantanee invernali: A sud di Nogales ovvero orme nella neve


Se si provasse a calcolare o stimare l'impatto ecologico di una collana a fumetti, il buon Tex Willer non ne uscirebbe bene. Una sommaria analisi sarebbe costretta ad inserire una serie di voci negative. In primis, una dieta a base di bistecche, rigorosamente alte 4 dita, e, va da sé, sepolte sotto una montagna di patatine fritte: roba da far inorridire anche il più tiepido tra i vegani; immaginarsi i commenti in risposta d parte del degno compare anzi pard Kit Carson non è difficile.
Si potrebbe proseguire con le decine e centinaia di avvoltoi - le specie del gruppo sono rigorosamente protette - massacrati, per evitare empio spregio di cadaveri, magari lasciati al suolo dal citato eroe e dai suoi compagni di avventure. E ancora. il piombo sparso in ogni dove, fino ad arrivare - un po' tirata, ne convengo - a mostri vari, da considerarsi, in qualche modo, esemplari rari. Con l'ecologia ancora là da venire, concediamo qualsivoglia licenza al nostro eroe, che seguo puntualmente in edicola da sempre.


Tra le specialità di Tex e soci, l'utilizzo delle tracce: con una competenza che neanche il più dirozzato dei biologi o naturalisti.
E' il 31 dicembre 2020, la neve invita a cimentarsi. 

 Straight out of nowhere
And a little bit out of our minds
We were courting disaster
With one foot over the line 

Onnipresenti, un classico, le cornacchie.
L'area a prati posta a sud della Fasanera (oggi ristorante) ha offerto spazi per le evoluzioni sulla neve di questa simpatica specie.


Riconoscere l'impronta dei corvidi - gruppo del quale fan parte le cornacchie - non è difficile. La figura mostra bene una delle note più caratteristiche: le tre dita anteriori non sono disposte in modo simmetrico. Due dita sono tra loro vicine.



 It was one for the show
And two for ol' shorty and me 

La neve registra anche decollo...


... ed atterraggio.


Ma l'uscita avrebbe come obbiettivo una, estemporanea, raccolta di dati sui mammiferi. Non c'è molto a dire il vero, a parte i cani. Ma una pista di volpe si materializza, con qualche inatteso brivido giallo.
Le impronte del cane e della volpe sono abbastanza simili: le differenze non sempre individuabili. La volpe ha però la tendenza a dar vita ad una pista che procede in linea retta come mostra la figura.


La parte più profonda dell'impronta è ghiacciata. L'animale non è passato qui da poco: l'orma dovrebbe risalire almeno al giorno prima. 

Lo stesso vale per le tracce umane.


Da cultore della materia - i gialli, soprattutto nella loro declinazione nordica -, azzardo un profilo. Maschio e adulto, date le dimensioni della pedata. Caucasico, per ragioni statistiche: siamo la maggioranza in zona. Età: con buona probabilità, oltre l'adolescenza; difficile che fanciulli e giovani girino da soli.
 Good hearts - body and soul
We were the winners 

Ma le note gialle sono altre, a dire il vero. Seguo la traccia della volpe andando in opposizione al suo senso di marcia. La pista arriva ad avvicinare quella del summenzionato umano. Si tratterà mica di un cane? Prova e controprova: riprendo il cammino seguendo i due tracciati. Vanno in parallelo, più o meno. E non si registra interazione di sorta tra i due protagonisti. 

I loro percorsi dopo alcuni metri divergono nettamente. 

 
 She was a lady
When a lady wasn't easy to be
Hangin' in limbo
She started hangin' with me 

La Cascina Molini di San Giorgio è da sempre frequentata da un bel gruppetto di gallinelle d'acqua.
Qualche pista segnala la loro attività.

Come si nota, la parte anteriore delle orme (le tre dita) è piuttosto simmetrica, al contrario di quanto avviene nei corvidi. Le dita, non sempre, mostrano i lobi. Il terzo dito non è sempre visibile.

 We were the music
'Cause we had a song we could sing
We were the wild ones
And we had the world on a string 

Se l'appuntamento mensile con Tex ha connotazioni politicamente scorrette - settore nel quale mi trovo a mio agio -, posso compensare con un altro personaggio che seguo da lustri, Julia, immancabilmente parte dell'altro versante, quello del politicamente corretto. Moriremo democristiani? Forse. Di sicuro, cerchiobottisti. 
La colonna sonora ci porta nel country più classico: "Wild Ones" di Waylon Jennings.

Matteo Barattieri

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