sabato 5 gennaio 2019

5 gennaio 2019 Anatra mandarina. Monza batte New York



Anatra mandarina: Monza batte New York

Central Park (New York City). Tutti pazzi per l’anatra mandarina.
Le connessioni e le affinità tra il nostro Parco e Central Park non mancano, a cominciare dall’origine ottocentesca dal disegno complesso che caratterizza entrambi i monumenti, e per finire con il profondo affetto dello scrivente per entrambi. Da un lato, il legame con il nostro Parco quale elemento centrale della mia esistenza; dall’altro, una affezione che mi ha portato a varcarne più volte i confini nell’ultimo anno e mezzo: 3 viaggi a New York 3, dal luglio 2017 a oggi, con una addetta ad uno dei centri informazioni a soprannominarmi “Central Park fan”, con annesso piccolo omaggio.

E’ il 10 ottobre 2018, a Central Park viene segnalata un’anatra mandarina, un maschio. L’origine dell’individuo è avvolta nel mistero. La specie ha il suo areale di origine in un’area compresa tra la Siberia Orientale, la Cina e il Giappone. Da lì, è stata introdotta nel tempo – i colori del maschio la rendono irresistibile all’occhio umano come abbellimento di laghetti e simili, in parchi e giardini – in varie parti, a cominciare dall’Europa: in UK, esiste da lustri una popolazione consistente, tale da rendere la specie naturalizzata. Anche in Italia è considerata naturalizzata da qualche anno: una delle principali popolazioni, forse la principale, è ospitata dal nostro Parco di Monza, per la gioia dei fotografi.

L’attrazione per l’esercito delle digitali è forte in ogni landa. E ha raggiunto livelli da noi inimmaginabili a Central Park: le cronache riportano di viaggi di 2 ore e mezza in treno per raggiungere il sito, e di assembramenti sulle rive dello specchio d’acqua abbellito dal volatile. Su tutto, va da sé, la passione per il birdwatching che contraddistingue la schiatta anglosassone, per la quale l’osservazione (e la fotografia) degli uccelli è vero e proprio sport popolare. Un esemplare solo, comunque: per il momento il nostro Parco mantiene la sua supremazia su Manhattan.

Tra i miei contatti newyorkesi figura Barbara Sicuranza, attrice, scrittrice, regista. La simpatica Barbara è divenuta da subito grande appassionata della mandarina di Manhattan. Incidentalmente, la nostra è anche moglie di Chris Stein, fondatore, chitarra, mente e anima dei Blondie. Barbara non manca di fotografare la stella pennuta del momento. Già, le foto: per fortuna la sua macchina digitale funziona ancora, nonostante la avessi fatta cadere, per sbaglio, nel backstage di un concerto Blondie in quel di Philadelphia. Ma queste, va da sé, sono altre storie.

Matteo Barattieri




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