Gennaio anzi, più o meno, metà gennaio: appuntamento fisso
per tanti binocoli, in Italia e nel mondo. La sigla di riferimento è sempre
quella: IWC (International
Waterbird Census). L’acronimo fa riferimento ad un conteggio che coinvolge a
livello generale migliaia di rilevatori (più di 15mila), appassionati e
universitari, dilettanti e professionisti. Il censimento si svolge dal 1967 –
ormai siamo a oltre 25mila località in più di 100 paesi –, con lo scopo di
ottenere una fotografia della situazione degli uccelli acquatici. Oltre che per
le intuibili ricadute a livello scientifico e conservazionistico, i dati sono
importanti, ahinoi, per determinare le quote di individui abbattili per le
specie cacciabili.
E il
nostro Parco? C’è, c’è. Dal 2002, le zone acquatiche del gioiello monzese sono
inserite nella rete mondiale: Laghetto della Villa Reale, Laghetto della Valle
dei Sospiri, tratto di Lambro. Anatre, gallinelle, gabbiani, aironi: negli anni
si sono snocciolati dati e cifre. Il periodo prescelto è sempre il cuore di
gennaio (per il 2014, esempio, tra il 10 e il 26): è la fase dell’anno in cui
gli uccelli tendono a limitare i propri movimenti.
Il 10
gennaio, la mattina, parto, come consuetudine, dal Laghetto. Avere qualche ora
libera in settimana è, in questo caso, ottima risorsa. Di solito, è la domenica
e il sabato che i visitatori affezionati alle nostre papere si dirigono verso
il Laghetto; dare da mangiare ai pennuti potrebbe essere anche una cosa carina,
ma rende il compito di noi censitori più complesso. Le anatre si ammassano e si
agitano: il conteggio diviene più difficile.
Dice: ma
quanti acquatici vuoi ci siano al Parco di Monza? Non siamo mica al Delta del
Po, o sui nostri laghi. Corretto. Ma la mania di perfezione diventa in questi ambiti fattore decisivo. E poi è il Parco, eterna passione
del sottoscritto: un dato naturalistico in casa propria deve essere raccolto al
meglio. È sfida di nervi, prima di tutto: non sbagliare un numero, evitare di
far involare le anatre (lungo il Lambro, questo timore accompagna l’attività
fino alla fine), non trascurare fino al più nascosto angolo.
Al
Laghetto, dunque. Uno sciame di gabbiani comuni si muove a pendolo sopra lo
specchio d’acqua. Saranno almeno 200, penso. Lascia stare le stime: armati di
sana pazienza e conta. Mica semplice: si muovono di continuo, malnati. Alla fine,
l’ipotesi di partenza non era campata per aria: il totale fa 204. Numero da
primato per il nostro Parco. Come molti sanno, dalla metà degli anni 2000, la
specie ha fatto la sua comparsa nella nostra città; si tratta di normali
movimenti stagionali e periodici che caratterizzano questo gruppo di uccelli,
ma ne riparleremo. Sui taccuini dei conteggi svernanti, il gabbiano comune
viene invece registrato solo dal 2012.
gabbiano comune
Da tenere
d’occhio sono le coloratissime mandarine. La popolazione monzese, ebbene sì, è
per numeri una delle maggiori d’Italia. Tanto per dare un’idea, le acque del
Parco ospitano ogni anno il 90% e oltre delle mandarine svernanti in Lombardia.
Il numero finale si ferma a 21 (tra laghetti e fiume). I fasti del 2007 (48
individui) sono lontani.
anatra mandarina
Ed ora,
il fiume Lambro. Passo felpato, andatura calma. Se si involano le papere, è un
dramma: significa rischiare conteggi doppi. Ogni anno, mi scopro a lanciare
messaggi ai nostri pennuti: brave, state ferme…non muovetevi… e compagnia
cantante. Un’incognita è anche rappresentata da corridori e ciclisti che si
muovono lungo le sponde. Ma le anatre, e gli uccelli in genere, temono di più
il cambio repentino di ritmo, a dire il vero.
Poca
roba in giro, come confermeranno i conteggi dell’11 gennaio tra Lario e Laghi
Briantei. Il totale dei germani reali (l’anatra più nota e comune) si ferma a
83, battendo i primati negativi del 2011 e 2013 (rispettivamente 119 e 120). Ci
sono poi le anatre germanate: si tratta dei germani coi colori pasticciati,
risultato di incroci voluti dagli umani: sono 7 in tutto.
Un solo
airone cenerino, 2 cormorani, 8 gallinelle d’acqua. E poi il cigno, le oche domestiche
(4), le anatre domestiche (4), le curiose oche cignoidi (2) del Laghetto della
Villa Reale.
A breve,
entro la data di consegna dei dati, il tutto si trasformerà in numeri, aridi e
freddi ma minga tropp. Per la gioia di Violetta Longoni (Università di Pavia,
coordinatrice lombarda per l’IWC). Per il vostro censitore, il ricordo di belle
ore trascorse al Parco, con il sottile ingrediente del brivido e della (in
questi casi sacrosanta) tensione.
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