foto: Massimo Brigo
23 gennaio 2014. Merlo acquaiolo: prima segnalazione per il Parco di Monza. La specie doveva alla fin fine apparire anche nel nostro Parco, viste le osservazioni recenti (inverno 2012-2013 le più fresche) nella zona di Canonica. Fin qui le scarne note, da addetti ai lavori. Professionisti e dilettanti, tecnici e praticoni: i soggetti del settore – quelli addentro alle segrete cose, per dirla con l’Alighieri – costituiscono comunque una nicchia. È il caso quindi di rendere edotto anche il resto del popolo.
Il merlo palombaro, dunque: il nome fa riferimento al colore
scuro di buona parte del manto. In realtà, le affinità tra merlo acquaiolo e
merlo si fermano qui. Come mostra la foto – scattata in condizioni non propriamente
ottimali sul Lambro nel nostro Parco – il petto dell’acquaiolo è candido. Autore
dell’istantanea è Massimo Brigo che, insieme a Italo Magatti, mette anche la
firma sull’osservazione. Animale spettacolare e affascinante: passa la sua
esistenza lungo i corsi d’acqua, anzi dentro i fiumi, tanto da costruire i suoi
nidi anche dietro le cascate. Per nutrirsi, si immerge, e qui viene il bello:
sotto la superficie, il nostro non nuota propriamente ma si sposta muovendo le
ali come se fosse in volo. Gli occhi sono ben aperti, grazie ad una membrana
trasparente che li protegge. E che permette all’animale di individuare le
prede, in genere piccoli insetti e larve, e anche piccoli pesci.
Va da sé che la specie gradisce acque trasparenti e di
qualità decente. Un piccolo segnale di ulteriori miglioramenti per il nostro
Lambro? Possiamo dire di sì. Certo, tornare alle glorie di qualche decennio fa
è impossibile, troppi gli abitanti localizzati lungo un fiume dalle portate
purtroppo modeste e quindi non proporzionate alla popolazione del bacino. Ma godiamoci
comunque la notizia.
Potrebbe nidificare? Si chiederà qualcuno. In realtà, l’areale
di nidificazione italiano della specie è soprattutto confinato agli ambiti montani,
ovvero a quelle zone dove è più facile trovare acque ancora in buone
condizioni. Nel nostro caso, possiamo parlare di una presenza invernale:
durante la stagione fredda, il palombaro si porta regolarmente più in basso,
tanto da essere facilmente visto sulle rive del lago più bello del mondo, il
Lario. Va ricordato però che in Lombardia nidifica anche nelle lande
pedemontane, ad esempio sull’Adda a sud di Lecco.
Chissà, sarebbe un colpaccio per il nostro Parco.
Un grazie a Italo e Massimo per la segnalazione.
Davvero straordinario: il merlo acquaiolo è specie tipicamente alpina e frequenta i torrenti di montagna!
RispondiEliminaE' possibile sapere in quale tratto del lambro è stata scattata la fotografia?
Edo