giovedì 11 marzo 2021

Sotto lo sguardo anzi la doppia pupilla del picchio nero

FOTO: LINDA IUNGO

♫What was I supposed to do
Standin' there lookin' at you♫

Guardare? Forse. Ma il binocolo alle volte si fa mero strumento di supporto.
"Picchio nero.", segnalo alla Linda via cellulare. La nostra trasferisce le sue masserizie verso il prato su cui mi sono piazzato. Io mica lavoro di macchina fotografica. Nossignori: il grande picchio - elegante minga tropp, a dispetto dell'abito nero che farebbe tendenza - martella che è un piacere, puntare il microfono è d'obbligo. Il battito sui tronchi è più prolungato rispetto a quello del cugino picchio rosso maggiore. 

Una poiana si esibisce per qualche istante sopra i boschi del Parco: penso al Massimo "Mafolo", che ne ha fatto soggetto per alcune istantanee degli ultimi giorni. Il registratore macina secondi: sequenze audio preziose su cui lavorare più tardi al pc. Qualche passante grida che neanche al Fischmarkt ad Amburgo: malnatt, le voci umane sono bestie grame in fase di elaborazione delle tracce sonore. 

♫Porch swing swayin' like a Tennessee lullaby
Melody blowin' through the willow tree♫

I richiami del picchio nero non suonano propriamente carezzevoli all'orecchio dei più. Ma tant'è. La fotografa punta il teleobbiettivo. Ma il picchio nero la sbeffeggia da lontano.
"Sul quaderno scrivi...?", domanda la mia sodale di questo scampolo di pomeriggio. Dati, dati e ancora dati: gli spostamenti del protagonista di oggi, ad esempio.

Un picchio verde finisce immortalato nella digitale. C'è quasi neanche gusto: dal prato, il volatile sembra apprezzare tante attenzioni. 
Ma l'interesse è tutto per il gigante dei nostri boschi: la videocamera della Linda è ancora in attesa di un incontro che marchi la giornata. 

♫Read about you in a Faulkner novel
Met you once in a William's play♫

Un'occhiata ai boschi bisognosi di urgenti e non più differibili interventi tocca corde che 30 anni di ambientalismo dovrebbero sempre far vibrare. "Questa zona abbisogna di un rifacimento bello profondo", butto lì. 
Dalla strada, la macchina fotografica incontra finalmente l'agognata preda: è la prima volta per la nostra, nel senso della fotografa.

♫Maybe it was Memphis
Maybe it was southern summer nights
Maybe it was you, maybe it was me♫

La foto merita la pubblicazione e qualche chiosa.
Per prima cosa, è una femmina. Sul capo ha solo una piccola chiazza di rosso. Nel maschio, tutta la parte superiore della testa presenta un bel rosso vivace. Ma non è tutto. 


Guardate attentamente la pupilla. Sembra avere una specie di appendice: come se fosse raddoppiata. E' un carattere che hanno tanti picchi neri adulti: una maculatura che parte dalla pupilla e punta verso la base del becco. La funzione di questa macchia non è ancora ben chiara: è comunque molto diffusa.

Di passaggio sopra i Giardini della Villa Reale - sono le 18.20 - uno stormo di gru in formazione punta diretto verso est: mentre il gigante dei nostri boschi è prossimo ad ultimare il suo nido, altri volatili hanno ancora un lungo tratto da percorrere. Se sei in cerca di avventure, vai verso est, come si dice nella mitologia nordica.

♫Maybe it was Memphis
Maybe it was southern summer nights
Maybe it was you, maybe it was me♫

Colonna sonora: "Maybe It Was Memphis" per la voce di Pam Tillis. 
Matteo Barattieri

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