sabato 5 giugno 2021

Vita da girini di rospo smeraldino: diario della settimana (31 maggio-6 giugno 2021) - parte prima

 
31 maggio 2021: ora e sempre salvate il soldato girino

"Roba da scarpe a 6 tacchetti", mi viene da pensare. Memorie da pedatore: le scarpe menzionate sono equipaggiamento per giornate con il terreno non già allentato ma in condizioni più prossime a quelle di un acquitrino. In ossequio al profilo costante (e spesso basso) che contraddistingue le mie giornate, non ho mai usato le scarpe a 6: sempre e comunque i 13 tacchetti per il sottoscritto.
Lo scenario, oggi, non è però un campo per i classici 22, più la terna arbitrale: è il recinto per l'equitazione, posto sotto Villa Mirabello.

L'allarme è partito già il giorno prima (30 maggio): la pozza si sta asciugando, impietosamente. La prima soluzione sconfina nell'impossibile. una catena umana coi secchi per portare rifornimenti (leggasi acqua) dal vicino Lambro. La distanza, almeno 200 metri, fa abbandonare qualsivoglia velleità: occorrerebbero almeno un centinaio di persone. Col rischio, va da sé, di ritrovarsi il giorno dopo a dover ripetere l'esperienza. Un giro di messaggi e telefonate fa propendere alla fine per un soluzione alternativa.
Qualche temeraria, una Park Angel, si presenta lo stesso sul luogo, con tanto di prole maggiorenne e rotta a parecchie esperienza. Non si sa per per ossequio a dover filiale o per motivazione ambientalista, i giovani caricano e portano un paio di secchi. Il cimento è mica roba da poco: i nostri mollano il colpo.
L'arrivederci è per il giorno dopo, mentre i degni compari dell'ENPA si mettono in preallarme. 

La mattina del 31 maggio, siamo in due a verificare le condizioni del sito: col sottoscritto, Mario Maino che immortala la situazione con la classica - per lui - istantanea.


Si impone una unica soluzione: non ci sono alternative, traslochiamo i nostri girini di rospo smeraldino. L'attrezzatura? Rimediata alla buona, come vogliono i canoni in questi casi: il tono è tra il romanzesco e il picaresco. Unico tocco - si fa per dire - professionale è un piccolo retino da acquario, in dotazione al sottoscritto. Il Mario Maino si fa beccare senza la digitale: ahi, ahi, cartellino giallo per il nostro fotografo.

Con barattoli, bicchieri e simili, i girini vengono destinati ai secchi. E quelli anzi quelle dell'ENPA? Ci sono, ci sono. La Paola ci mette - siamo al limite delle regole: ma oggi è missione speciale - il suo automezzo; in attesa del furgone marchiato, appunto, ENPA.
I primi contingenti - si parla di centinaia di esemplari - vengono spostati verso la pozza in zona Cascina di San Giorgio. Qualche girino vede interrompere il proprio ciclo, soccombendo col trasporto. Lo mettevamo in conto.
Fa capolino la Marica Carioti dell'ENPA con il furgoncino: pensa te, mi tocca fare affidamento sugli animalisti. Ci conosciamo da tempo, io e la summenzionata, di cui apprezzo da sempre capacità ed impegno, e, va da sé, intelligenza. Ma non il senso dell'orientamento: la nostra richiede navigatore al fianco per il primo giro verso Cascina Molini di San Giorgio.





Intanto, la pozza qui al Mirabello subisce più che sensibile restringimento. S'asciuga a vista d'occhio, complice un meteo empio e baro. Lo scenario fa tanto, per qualcuno, mondine del tempo che fu, sole a picco compreso: vengono in mente le pagine del Gioann Brera dedicate alle donne dei tempi della monda. E c'è anche chi ci raggiunge per garantire sostegno morale, mentre qualcuno lamenta di non avere le calzature adeguate al paciugo che si incolla ai piedi. 

Alla pozza di destinazione, i girini sopravvissuti a cattura e trasporto regalano qualche scodata; le temperature alte ci sono favorevoli: col caldo, i nostri si sviluppano più rapidamente. 
In zona Mirabello, dentro il recinto, le operazioni si fanno rifiniture da certosino: peschiamo via via gli ultimi girini, sottraendoli al fango e a tristo destino. 
All'ultimo minuto, insomma: il giorno dopo, della pozza apparirà solo una traccia appena fangosa. Già, mica finita, però: un rabbocco in zona Cascina Molini di San Giorgio si imporrà sicuro. 

Matteo Barattieri

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