Non di rado, convergono, nello spazio e nel tempo, più situazioni.
Fino Mornasco: lì sto svolgendo un progetto che riguarda il territorio e che coinvolge la scuola media locale. Tra le zone coperte, il settore vicino al cimitero: superfici agricole si affiancano a particelle forestali. Scenari interessanti, che vanno ad intersecare un altro progetto, che ha per obbiettivo analizzare aree agricole a mosaico - ovvero con una struttura articolata, con più tipologie di colture e di ambienti - e che si svolge su più province, le nostre province: Varese, Como, Lecco e Monza e Brianza. A coordinare il bravo Fabio Saporetti.
E l'area di Fino Mornasco scelta come ambito di studio per gli alunni ha proprio delle caratteristiche che piacerebbero al citato Fabio: vi si alternano campi a granturco, prati stabili, orti, un piccolo frutteto, qualche siepe, dei boschi e anche dei rivi.
Quelle che seguono sono alcune istantanee scattate il 7 dicembre scorso. La qualità è quella che è, abbiate pazienza.
Un campo seminato e, sulla destra, un piccolo frutteto.
Una stradina.
Complessivamente, l'area presenta alcune problematiche di tipo ecologico: non mancano le specie esotiche invasive e dannose, molti alberi non sono in buone condizioni.
Ma il sito ha il suo fascino.
Ieri, 23 dicembre 2021, un salto per impegni in quel di Fino Mornasco. Ne approfitto: stivali e binocolo. Con il proposito di percorrere anche quelle zone che fino al giorno prima avevo visto solo sulle mappe.
Presenze invernali gradite tra siepi e campi: un bellissimo maschio di zigolo muciatto e una passera scopaiola. Gruppetti di fringuelli e uno stormo (circa 20) di colombacci a far da contorno. E specie boschive, anche la cincia bigia.
Tornando, una puntata alla Pazzea, vecchia e storica Cascina. Poco lontano dalla Pazzea, alcune peppole, con un maschio in bell'abito.
D'inverno, a Fino Mornascco.
Qui sotto, una ortofoto dell'area.
Matteo Barattieri
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