venerdì 25 aprile 2008

Inverno 2008 Anatre (e affini) al Parco

Lambro nel Parco (foto: Raffaella Sala)


Ogni anno, a metà gennaio buona parte del mondo del binocolo europeo si ferma sulle rive di fiumi, laghi e zone umide: è il momento dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti. La scheda (vedi sotto) vi fornisce qualche informazione in più su questa particolare raccolta dati.
La rete delle zone umide attribuisce un numero ai vari siti. Il nostro Parco non può mancare naturalmente. Qualche anno fa Diego Rubolini – allora referente per la Lombardia, da quest’anno il testimone è passato a Violetta Longoni – mi contattò per affidarmi il compito di coprire il Parco. Per la precisione, l’elenco lombardo parla di “Fiume Lambro nel tratto del Parco e Laghetto della Villa Reale di Monza".

L’attività non manca di fascino. Certo, in aree come il Delta del Po, o lo stesso Lario, la scala su cui si lavora è molto più grande, i numeri di anatre e affini maggiori, molto maggiori, la varietà di specie nemmeno confrontabile; e non mancano, va da sé, rarità o gioielli. Ma anche il nostro Parco può emozionarci. E farci penare: gioie e dolori del binocolo. Eh sì, ogni volta non mancano brividi e tormenti. Si spostano le anatre, eccome. Sulle rive del Laghetto della Villa Reale, tradizionale prima tappa dell’uscita, ogni inverno si deve spendere non poco tempo. I germani si muovono, si raccolgono in gruppi e si separano.

C’è un gruppetto formato da individui con i colori anomali. Nessuno scherzo della natura: si tratta delle cosiddette germanate. Sono anatre nate da incroci; i cacciatori le han create con lo scopo di farne richiamo per attirare i selvatici sugli specchi d’acqua. Successivamente si sono diffuse come animali semidomestici, distribuiti un po’ dappertutto, ma generalmente in luoghi frequentati dagli umani. Il protocollo dei censimenti prevede che siano separate dalle anatre “buone” (per usare gergo, spiccio come tutti i gerghi, da censitori) ovvero dai germani con il piumaggio corretto. Qui al Laghetto, le germanate tendono a fare gruppo a sé, non difficilmente separabile dal resto dei pennuti d’acqua. Quest’inverno – l’uscita si è svolta l’11 gennaio 2008 – è stato un poco più complicato rispetto ad altre volte. Ci si mettevano anche gli affezionati che fanno della passeggiata per “dare da mangiare alle papere” uno dei momenti fissi della loro giornata. Malnati! Non mi fan star ferme le anatre! Alla fine l’impresa – la mia – riesce. Il Laghetto fornisce: 81 germani e 8 germanate. 21 sono le anatre mandarine. Si tratta di quelle bellissime anatre dai colori vistosissimi (nel maschio): il Parco di Monza con buonissima probabilità ospita la popolazione più numerosa in Italia della specie di origine esotica. Ma questa è un’altra storia. Poi ci sono oche domestiche e cigni, ben noti al grande pubblico.


Uno dei cigni del Laghetto (foto: Susanna Chicco)

Il tempo non è dei più belli ma ho solo il pomeriggio dell’11 gennaio per compiere le operazioni. Dopo aver esaminato il Laghetto della Valle dei Sospiri, sono lungo il Lambro. Come sempre, sponda destra, dalle Grazie Vecchie al punto in cui il fiume entra nel Parco. Qui sono altri brividi per il malcapitato censitore. Il timore, tutto da sbinocolatore, è che i volatili partano via per farsi ritrovare successivamente, con il risultato di dar luogo a conteggi doppi. In ogni caso, si deve sempre tenere conto di ogni minimo spostamento.

Mi devo muovere con la massima cautela, in punta di piedi e sperare che non arrivino corridori, ciclisti, cavallerizzi e affini. Il comportamento delle anatre non facilita le operazioni: per carattere questi animali si spaventano anche per rumori improvvisi.
Il Lambro dal Ponte dei Bertoli (foto: Raffaella Sala)



Negli anni scorsi le anatre del Lambro hanno collaborato in modo encomiabile. Quest’anno invece han creato non pochi grattacapi. Ci si è messo anche il tempo: metà del censimento si è svolta sotto una pioggia battente. E gli ultimi minuti erano quasi avvolti dalle prime tenebre.

Ma veniamo ai numeri. Sul Lambro:
Germano reale 141
Anatre germanate 3
Anatra mandarina 13 (7 Maschi, 5 Femmine)
Gallinella d’acqua 16
Airone cenerino 2
Anatra sposa 1 (Maschio)


Al Laghetto della Villa Reale:
Germano reale 81
Anatre germanate 8
Cigno reale 2
Anatra sposa 2 (2 Maschi)
Anatra muta 2
Anatra domestica 2
Anatra mandarina 21 (14 Maschi, 7 Femmine)
Gallinella d’acqua 3
Oca domestica 2

I totali
Germano reale 222
Anatre germanate 11
Cigno reale 2
Anatra sposa 3 (3 Maschi)
Anatra muta 2
Anatra domestica 2
Anatra mandarina 34 (21 Maschi, 13 Femmine)
Gallinella d’acqua 19
Airone cenerino 2
Oca domestica 2


In altro articolo proverò a fare un bilancio delle osservazioni svolte in questi anni. Intanto l’appuntamento è, va da sé, per l’anno prossimo.




Scheda

I censimenti IWC

In Italia, i censimenti degli uccelli acquatici svernanti sono stati condotti abbastanzaregolarmente a partire dagli anni ’80, e la Lombardia non fa eccezione. Il censimento degli uccelli acquatici svernanti (International Waterbird Census, IWC) è organizzato a livello internazionale da Wetlands International (nuova denominazione dell’IWRB, International Wetlands Research Bureau). Nel nostro paese, la raccolta dei dati è compito dell’IstitutoNazionale per la Fauna Selvatica, che a livello locale fa riferimento a diversi enti e associazioni. Nell’inverno 2001-2002, in Lombardia è stato attivato un coordinamento formato da l’UOO Pianificazione Faunistica e Venatoria della Regione Lombardiaed il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università di Pavia. È nato così un coordinamento regionale, che permette di raccogliere i dati e di organizzare i censimenti in modo unitario.Perchè è importante raccogliere questi dati? Gli scopi sono diversi. Da un lato i numeri hanno una finalità conservazionistica, ovvero permettono di avere degli strumenti per la tutela della fauna. Sapere se una specie è in aumento o in diminuzione, oppure se i suoi effettivi costituiscono un contingente stabile, ci permette di operare meglio per la sua tutela. Allo stesso modo, il censimento ci offre la possibilità di individuare aree di particolare rilevanza, sia per le specie presenti che per il numero di svernanti censiti. I dati vengono anche utilizzati per fissare il numero di capi che i cacciatori possono uccidere, oppure per definire quali specie possono essere inserite nell’elenco delle cacciabili. Naturalmente non va messo in secondo piano l’interesse scientifico: non a caso università ed enti di ricerca collaborano in maniera attiva alle operazioni.Il periodo per i censimenti è fissato regolarmente per il mese di gennaio, nella seconda e terza settimana. La scelta non è casuale: in questa fase dell’anno gli acquatici tendono a rimanere fissi in una località e a muoversi poco. Se si tiene conto del fatto che il lavoro viene svolto a scala globale e in un breve intervallo di tempo, quella che si ottiene è una vera e propria fotografia della situazione. Tutto ciò non vale però per quelle specie che anche d’inverno compiono spostamenti giornalieri nel raggio di chilometri: gabbiani, cormorani, aironi. Questi animali hanno però l’abitudine di radunarsi in posatoi fissi per trascorrere la note. I rilevatori si piazzano in corrispondenza di questi siti, ben noti, ed effettuano i conteggi. Durante le uscite diurne, queste specie vengono comunque contate, ma i numeri ottenuti sono puramente indicativi.Le zone umide sono catalogate con un numero in codice, in modo da agevolare la rielaborazione dei dati. Il Parco di Monza figura come MI1207. Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
una pagina del sito dell’Università di Pavia http://www.unipv.it/ecoeto/indexsvernanti.html
pagina del sito dell’INFS http://www.infs-acquatici.it/

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