Insieme ai primi canti del fringuello, che a Monza cominciano incerti ma puntuali nella seconda decade di febbraio, il passaggio migratorio autunnale – si fa per dire, visto che siamo in pieno agosto - delle balie nere è ormai diventato un mio solido punto di riferimento. Anno dopo anno, con matematica certezza, le balie fanno qui sosta per alcuni giorni, con particolare fedeltà alla zona dell’ex facoltà di agraria, pasturando freneticamente per costituire le riserve di grasso necessarie al viaggio verso i quartieri di svernamento. Curiosa annotazione, la migrazione di questa specie è di tipo circolare (le rotte seguite in primavera sono più orientali di quelle autunnali) e tendenzialmente differenziata tra i due sessi ed i giovani. Femmine e giovani sono i soggetti che con maggiore frequenza sembrano scegliere il parco come tappa di un viaggio di ritorno che li vede percorrere, quotidianamente, tragitti di circa 70 (ma con punte superiori a 500km). Mi avvalgo ancora una volta, a commento dei miei appunti, di una immagine catturata da Gaetano Nava presso la Vasca Volano di Agrate Brianza.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento