Ricevo e volentieri pubblico queste note scritte da Edo relative ad una sua uscita al Parco nei giorni scorsi.
22/08/2009
Erba gialla in estensione e terreno secco rivelano con efficacia il caldo canicolare di questo scorcio d’agosto.
Nonostante ciò, nel bosco dei picchi, si sente il richiamo ed il ritmico tambureggiare del rosso maggiore.
Mentre, col binocolo, tento di individuarlo, un folletto ocra con splendida coda transita agile da un albero all’altro fra le chiome più alte del bosco.
Nella piccola bocca serra deciso una grossa ghianda o comunque qualcosa che le assomiglia molto. In un attimo si sottrae alla vista, mentre io avrei desiderato osservarlo ancora a lungo.
Picchi e scoiattoli animano questo bosco e si rivelano regolarmente all’osservatore attento e rispettoso che, in silenzio, abbia la pazienza di perlustrare i rami e le chiome degli alberi.
Poco dopo - sono le 17.15- e in un’altra zona del parco( siamo sulla riva del Lambro, appena a valle del ponte cieco), un’intraprendente gallinella d’acqua allontana decisa una cornacchia grigia che ha osato avvicinarsi troppo. Un folto gruppo di questi corvidi ha preso possesso dell’isolotto sassoso subito a valle del ponte.
Un’altra gallinella nuota in prossimità della riva sinistra: bella la livrea nera con becco rosso fiammeggiante.
Cornacchie e gallinelle vengono messe in fuga da alcuni ciclisti che transitano sul ponte, recentemente rimesso a nuovo.
Visto che la zona appare interessante dal punto di vista naturalistico sarebbe importante mantenerne la naturalità, magari posizionando un capanno per l’osservazione dell’avifauna: era un progetto di cui si era parlato con l’assessore Pollastri, negli ultimi tempi della giunta Faglia.
Uscendo dal parco mi fermo a leggere le interessantissime tabelle illustrative tratte dal bel volume di Matteo Barattieri e Marta Villa “Sentieri nel Parco”. Un modo intelligente per far scoprire le caratteristiche di questo grande parco d’Europa.
Edo Melzi
Nonostante ciò, nel bosco dei picchi, si sente il richiamo ed il ritmico tambureggiare del rosso maggiore.
Mentre, col binocolo, tento di individuarlo, un folletto ocra con splendida coda transita agile da un albero all’altro fra le chiome più alte del bosco.
Nella piccola bocca serra deciso una grossa ghianda o comunque qualcosa che le assomiglia molto. In un attimo si sottrae alla vista, mentre io avrei desiderato osservarlo ancora a lungo.
Picchi e scoiattoli animano questo bosco e si rivelano regolarmente all’osservatore attento e rispettoso che, in silenzio, abbia la pazienza di perlustrare i rami e le chiome degli alberi.
Poco dopo - sono le 17.15- e in un’altra zona del parco( siamo sulla riva del Lambro, appena a valle del ponte cieco), un’intraprendente gallinella d’acqua allontana decisa una cornacchia grigia che ha osato avvicinarsi troppo. Un folto gruppo di questi corvidi ha preso possesso dell’isolotto sassoso subito a valle del ponte.
Un’altra gallinella nuota in prossimità della riva sinistra: bella la livrea nera con becco rosso fiammeggiante.
Cornacchie e gallinelle vengono messe in fuga da alcuni ciclisti che transitano sul ponte, recentemente rimesso a nuovo.
Visto che la zona appare interessante dal punto di vista naturalistico sarebbe importante mantenerne la naturalità, magari posizionando un capanno per l’osservazione dell’avifauna: era un progetto di cui si era parlato con l’assessore Pollastri, negli ultimi tempi della giunta Faglia.
Uscendo dal parco mi fermo a leggere le interessantissime tabelle illustrative tratte dal bel volume di Matteo Barattieri e Marta Villa “Sentieri nel Parco”. Un modo intelligente per far scoprire le caratteristiche di questo grande parco d’Europa.
Edo Melzi
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