Una giornata di metà agosto orribilmente calda e afosa può essere efficacemente combattuta con una passeggiata al parco. Basta percorrere per poche centinaia di metri il viale dei tigli, poi buttarsi a destra al limitare del boschetto “dei picchi”, giungere al crocevia con il filare di alberi che segnano il tracciato della vecchia roggia del Principe, sedersi e aspettare. Una volta entrati a far parte del paesaggio, gli scoiattoli perdono apparentemente la naturale diffidenza verso l’uomo e cominciano a dare spettacolo correndo indaffaratissimi per terra e per rami. Ieri mattina ne ho contati non meno di sei nel raggio di poche decine di metri, particolarmente attratti dal noce che sta proprio all’inizio del filare. Due, in particolare, dopo aver trascorso svariati minuti ad esaminare le noci cadute a terra, tenendo serrata la prescelta in bocca si danno alla fuga per nasconderla nelle dispense disseminate lungo il territorio. Un terzo, maggiormente dedito alla vita arboricola, si spinge fino alla punta dei rami del noce selezionando uno ad uno i frutti appesi, alla ricerca dei migliori.
Ad un certo punto, in questo continuo andirivieni due scoiattoli si trovano a tu per tu e si danno ad un inseguimento tanto rapido quanto rumoroso, sparendo lungo il filare che conduce alla cascina Frutteto.
È impressionante, nel generale silenzio che ci regala il parco in questi giorni, ascoltare la palpabile e quasi impertinente esuberanza di questi animali, che si manifestano con il continuo rosicchiare di noci e ghiande, con il metallico affondo degli artigli sulla corteccia del noce, con lo scuotimento dei rami su cui atterrano pesantemente dopo aver spiccato un salto.
Ad un certo punto, in questo continuo andirivieni due scoiattoli si trovano a tu per tu e si danno ad un inseguimento tanto rapido quanto rumoroso, sparendo lungo il filare che conduce alla cascina Frutteto.
È impressionante, nel generale silenzio che ci regala il parco in questi giorni, ascoltare la palpabile e quasi impertinente esuberanza di questi animali, che si manifestano con il continuo rosicchiare di noci e ghiande, con il metallico affondo degli artigli sulla corteccia del noce, con lo scuotimento dei rami su cui atterrano pesantemente dopo aver spiccato un salto.
Difficile resistere al fascino di questi piccoli animali in perenne attività, veri acrobati degli alberi.
RispondiEliminaSarebbe interessante sapere qual è la loro consistenza numerica all'interno del parco.
Edo Melzi
No lasciateli stare gli scoiattoli!!!!!! Perchè contarli??
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