"Il filmato non viene bene...", lamenta la Linda Iungo. Il luogo è la pozza d'acqua che mena alla letamaia dell'azienda Colosio, per i più Cascina Molini di San Giorgio ovvero la cascina delle mucche, molto amata da un pubblico vasto: vedere animali da stalla, e da cortile è merce sempre apprezzata, soprattutto dai più piccoli.
Gli animali che si materializzano nella pozza sono però più discreti: rospo, rospo smeraldino per la precisione. Ma occorre fare un salto indietro, molto breve in realtà.
E' il 3 maggio: la Carola Besana e la immancabile compagna di passeggiata al Parco Bruna Rovelli segnalano che la pozza citata è piena di girini. Non si tratta - va specificato, non solo per la cronaca - di un vero e proprio stagno: è una banale pozzanghera, formata dal passaggio dei trattori della summenzionata ditta. Pozzanghera che però rimane abbastanza stabile durante il corso dei mesi.
La natura sceglie ritmi e tempi in maniera schizofrenica e disordinata, almeno all'apparenza: i rospi citati usano questi luoghi - instabili e, non di rado, effimeri - per deporre le proprie uova. Confidano nella rapidità dello sviluppo dei girini: 15-20 giorni e l'adulto è pronto. Ma il sito prescelto ha inevitabile difetto di fabbrica: il passaggio dei trattori può compromettere tutto il processo.
Si attiva una macchina improvvisata ma non inefficiente. Il Consorzio Parco e Villa Reale, con la voce del Fabio Berti (referente area tecnica e vecchia conoscenza) fornisce un rapido assenso. Ma dobbiamo passare anche per la citata ditta Colosio.
L'appuntamento per chi vuole dare una mano è fissato per le 15.30. Arrivano in due: con la fotografa prima menzionata c'è anche la Laura Mattera, volontaria del gruppo dei guardiani della Villa Reale (i Park Angels, come recita, con odioso inglesismo, il nome ufficiale). Recupero alla buona del materiale tra il ciarpame che contraddistingue la mia abitazione, non senza contattare la Marica Carioti dell'ENPA: una voce di un gruppo di rango può essere utile alla causa.
Il Colosio garantisce il suo imprimatur: "purchè non sia recinzione permanente". Garantiamo breve durata, va da sé. Dice l'immancabile uomo della strada: "ma dove sono 'sti rospi?... Io non li vedo mai.". La biologia aiuta: è specie da ore notturne.
Di martello e di nastro da cantiere - non sto a specificare come mai abbia in casa decine e decine di metri di questo materiale -, operiamo in tempi brevi, mentre la Linda scatta istantanee a ripetizione. Potevano mancare le sentinelle? Di passaggio per la loro (quotidiana) escursione al Parco, la Bruna e la Carola sono sul posto. Qualche foto mostra le uova disposte a nastro, marchio di fabbrica della famiglia rospi.
Un cartello recita breve avviso. La firma ci vuole: il nostro Comitato per il Parco. Un trattore sullo sfondo raggiunge il limitrofo letamaio, mentre qualche curioso si avvicina al recinto improvvisato. Confidiamo nelle piogge prossime. Ma terremo sotto sorveglianza l'area, pronti all'intervento. E se controllassimo altre pozze nel Parco? La butto lì ma sarebbe da fare.
La Linda scatta le ultime immagini: seguisse quotidianamente lo sviluppo dei girini sarebbe fantastico.
Matteo Barattieri
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