giovedì 5 novembre 2020

La dura legge del letame ovvero come risolvere un annoso problema

 

Ci han provato e ci provano in tutti i modi. Regole e regolamenti, cartelli e comunicati stampa. E le GEV (Guardie Ecologiche Volontarie) perennemente - più o meno, anche per loro gli anni passano, e l'orizzonte non sembra costellato di adeguato ricambio - di stanza sui prati di Parco e Giardini. Niente da fare. La piaga dei cani senza guinzaglio rimane questione annosa, e di complicata soluzione. 


Ma lei, la soluzione, può presentarsi quando meno te la aspetti. E prende le estemporanee sembianze di un automezzo agricolo. E' il 5 novembre. Puntata al Parco. I prati a nord della Cascina Frutteto, more solito, sono tempestati da padroni e relativi cani: liberi, questi ultimi, e senza museruola. Una tranquilla sgambata, come sempre, in barba a regole e leggi, anche nazionali. Ma non siamo soli. Sul prato s'avanza, inconsapevole deus ex machina, uno spandiletame. Direttamente dalla Cascina Molini di San Giorgio. Il camion è bello carico. Pare quasi discreto nella sua azione: il letame viene sparato dal fondo del cassone. Dai prati s'alza un fumo caratteristico. Merita qualche istantanea il processo. L'archivio, il mio archivio personale, mette insieme nuovo materiale. La traiettoria dell'automezzo è placida e segue il tipico andamento bustrofedico. Ma sufficiente a creare il panico tra i summenzionati proprietari di cani. E' un fuggi fuggi generale, come neanche da retata in una bisca di quarta. "Aiuto" (sic), grida una signora, atterrita, cercando di recuperare il suo quadrupede. Che avrà finalmente, forse, guinzaglio al collo, come prescrivono le disposizioni.

In un battito di ciglia, il raduno ha trovato rifugio su uno dei prati adiacenti, un filare di alberi a far da schermo e rassicurante protezione contro l'olezzante invasore. Il letame, intanto, fuma sul prato, assecondando noncurante i propri ritmi. Non credo - in tempi di lavoro da remoto, poi - che dalla vicina Cascina Fontana (sede del Consorzio) abbiano assistito alla scena. Sarebbe stata da delibera immediata: si acquistino (o noleggino) mezzi spandiletame per azione a tenaglia contro i cinofili incalliti. Ma quando si fa una cosa, va fatta bene: gli automezzi siano dotati di tubo per uscita a spruzzo, come da scenari sudtirolesi. Magari con gittata da catapulta; e prevedendo di caricare a ganga (ovvero a liquami). E pensare che c'è chi leva, in rete, alti lai contro la fertilizzazione dei prati del Parco 

Matteo Barattieri


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