Le mappe non hanno nessuna pretesa: premessa imprescindibile.
I dati di presenza dello scoiattolo grigio (specie infestante) sono stati raccolti durante giri di ricognizione in bici nel periodo novembre-dicembre 2020.
Non sono un mammologo (studioso di mammiferi) esperto. Le indagini su questo gruppo animale van condotte secondo precisi protocolli, va da sè. Ma i dati sono comunque corretti, e puntualmente registrati sulla piattaforma Ornitho - fantastico strumento per caricare e condividere dati a livello nazionale ed europeo -, attraverso, in questo caso l'applicazione Naturalist.
Le due mappe sono state ottenute con QGIS. Abbiamo, in un caso, tutte le osservazioni, per il periodo considerato; nell'altro caso, le osservazioni sono divise per data. Si nota una presenza pressoché ubiquitaria della specie, diffusa su tutto il Parco. Nota: l'area del circuito non è stata frequentata, se non molto parzialmente nel periodo in oggetto. L'altra mappa mostra i punti colorati diversamente a seconda della data di osservazione. Si nota una regolarità della specie nel frequentare alcune aree. Anche qui, una chiosa: i percorsi fatti in bici non son sempre stati gli stessi. L'ho detto, mica è una operazione scientifica coi crismi.
E la pratica? E la grammatica? Traversie da autodidatta. Sull'uso dei GIS (programmi per elaborare dati cartografici) mi sono istruito, appunto, col fai da te più classico. Già, ma il documento - coi dati della specie in oggetto - caricato su GIS, secondo modalità consolidata, mica girava. Possibile? Picchia di qui, picchia di là, viene fuori la soluzione. L'applicazione Naturalist usata per registrare i dati connota i dati medesimi con un carattere per niente gradito a zio QGIS: il simbolo di grado °, malnatt d'un simbolo. Insomma, una questione di grammatica. E di pratica.
Matteo Barattieri
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