domenica 1 marzo 2020

Il romanzo della Pelucca: dicembre 2019 - febbraio 2020


E il romanzo della nostra Roggia Pelucca si arricchì di un nuovo capitolo.

Le piogge abbastanza intense dello scorso dicembre sono, ahinoi, scenari molto molto lontani, vista la siccità. La Roggia Pelucca nasce nel Parco, da un sistema di fontanili, strutture artificiali che fan venire a giorno acque dalle falde sotterranee. Un tempo, esistevano tre fontanili, da lustri ridotti a due.
Il sistema è localizzato a nord della Fasanera (oggi ristorante Saint Georges Premier), in un boschetto all'interno del golf. 

Il tracciato della Pelucca si segue bene nel Parco, ma queste sono altre storie.
Da tanti anni, la Roggia non è più attiva: la sua manutenzione costerebbe troppo. E, soprattutto, il corso d'acqua non avrebbe più le funzioni di una volta, quando era utilizzata per scopi irrigui. Ma la Pelucca, a partire dagli anni '90, ha preso la simpatica abitudine di riprendere vita quando piove molto. In quelle occasioni, la falda sotterranea di riempie: acqua viene a giorno, e scorre nell'alveo. Uno scenario che piace a noi affezionati frequentatori del nostro Parco. Passata la fase di piena - una piena sui generis -, le acque cominciano ad arretrare. Ed è un classico: seguire il graduale ritiro del fluido nell'alveo.

La mappa mostra l'evoluzione della nostra Roggia - il cui nome (Pelucca) deriva da una località a Sesto San Giovanni, che un tempo il corso d'acqua raggiungeva, dopo aver attraversato Monza - dal 24 dicembre 2019 al 27 febbraio 2020. Sulla carta sono riportati i punti in cui arrivava la Pelucca nelle varie date indicate.

Per parecchi giorni, durante il mese di febbraio, la Pelucca è rimasta nella stessa situazione, con l'acqua che arrivava poco a nord del citato ristorante. Per chi conosce la zona, siamo in corrispondenza di un ponticello pedonale. 


Lunga vita, seppur a intermittenza, alla nostra Pelucca. Che non ha mancato di animarsi. A dicembre, sono state osservate larve di chironomidi (insetti affini a mosche e zanzare) nelle sue acque. E qualche germano reale ha fatto una capatina.

Matteo Barattieri

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